LE TANTE COMPLICANZE DEL DIABETE MELLITO NON CURATO

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diabete

Un elevata concentrazione di glucosio ematico secondario a resistenza all’azione di insulina, insufficiente secrezione della stessa oppure di entrambe le cause. Questo porta al diabete mellito, una malattia cronica metabolica assai eterogenea e complessa.

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Dottor Professor
Aldo Ercoli

E’ caratterizzato da un insieme di lesioni organiche, delle vere e proprie complicanze, per la gran parte di origine vascolare, che possono interessare quasi tutti gli organi.
Ch’è cosa si intende con il termine di macroangiopatia? Un complesso di lesioni vascolari croniche che colpiscono le arterie di grosso e medio calibro (atero – arteriosclerosi). L’arteriopatia diabetica è più precoce, più estesa, più rapidamente evolutiva rispetto a quello del paziente non diabetico. E’ la complicanza più frequente è più importante della patologia. Assai alta è la mortalità per l’infarto del miocardio e per l’ictus cerebrale a causa delle lesioni a livello arterioso coronarico, cardiaco, cerebrale.

 

 

Che cos’è invece la microangiopatia? E’ una complicanza che colpisce i piccoli vasi, arteriale, venule, soprattutto capillari. Vi è un ispessimento della membrana basale per un accumulo di idrossilisina, di glucosio e galattosio. La comparsa e la gravità delle lesioni microangiopatiche sono collegate soprattutto alla durata della malattia. L’ispessimento della membrana basale dei capillari ostacola gli scambi di ossigeno e di substrati ai vari tessuti. Ciò porta ad una proliferazione delle cellule endoteliali con successiva degenerazione e morte delle stesse. La retinopatia è una microangiopatia che colpisce l’occhio con un severa menomazione visiva che può arrivare alla cecità più o meno completa. Nella retinopatia di medio grado vi è una dilatazione ed occlusione capillare, microaneurismi, essudati, emorragie con conseguente maculopatia e talora anche cecità. La retinopatia proliferante è una forma più grave.

Vi è una neovascolarizzazione, una retinite fibrosa che oltre che provocare rapidamente cecità, causa glaucoma, distacco della retina, emorragie del corpo vitreo. I microaneurismi sono delle lesioni vascolari caratterizzate da dilatazione localizzata dei capillari di forma fusiforme o sacciforme, riconoscibili, almeno quelli più grandi,con l’oftalmoscopio. Le lesioni extravascolari della retinopatia diabetica sono gli essudati(deposizione di materiale, specie lipidi, a livello del tessuto retinico); le emorragie (vere e proprie fuoriuscite di sangue) che nei casi più gravi possono addirittura inondare il copro vitreo con una compromissione irreversibile della vista. Più tardivamente a carico della retina vi è la ancora più severa formazione di nuovi vasi (neovascolarizzaizone) e la retinite fibrosa. Dall’occhio al rene.

La nefropatia diabetica è la conseguenza sia dei frequenti episodi di pielonefrite che della costante presenza nei reni di lesioni arteriosclerotiche. Ciò comporta un danno a carico dei tuboli e degli spazi interstiziali del rene. Comunque è la lesione glomerulare la più importante per gravità. Con il progredire della malattia diabetica la nefropatia con proteinuria porta al restringimento dei vasi glomerulari e quindi all’insufficienza renale cronica. La cardiomiopatia diabetica può instaurarsi con cardiomegalia ed insufficienza cardiaca congestizia anche senza coronaropatia. Ciò è imputabile, a lesioni microangiopatiche nei piccoli vasi intramurali del muscolo cardiaco con formazione di focolai di fibrosi disseminati in tutto il miocardio.

La dermopatia si riscontra frequentemente nei diabetici, soprattutto dovuta alle infezioni a cui questi pazienti sono più sensibili. Papule rosse nella regione pretibiale; aree cutanee arrossate con cute atrofica,desquamante a volte erose o ulcerate si osservano sulla superficie anteriore delle gambe; un “granuloma anulare” è la sede prediletta a livello del dorso della mano oppure a carico della nuca. La neuropatia, è in stretta relazione più con la durata che con la gravità del diabete.

La forma più tipica è la polineuropatia, più frequente agli arti inferiori, con interessamento di più tronchi nervosi. La componente sensitiva risulta talora più danneggiata di quella motoria. Il paziente accusa una sensazione di stanchezza alle gambe che si accentua durante la notte e soprattutto a riposo, con parestesie, sensazione di freddo specie ai piedi,. La neuropatia vegetativa è dovuta all’interessamento del nervo vago a livello cardiaco. Segni più tardivi sono la tachicardia a riposo, le aritmie, la fissità della frequenza cardiaca dopo sforzo. A livello gastrointestinale frequenti sono gli episodi di diarrea anche notturna in assenza di reperti clinici, radiologici, colonscopici e di laboratorio. A livello urinario si può avere un’atonia vescicale che può giungere alla paralisi con incontinenza urinaria. A livello sessuale si verifica difficoltà all’erezione pur con normale libido. Il piede diabetico con callosità cutanea, screpolature ed ulcerazioni ( che hanno la caratteristica di essere indolenti) è il risultato complessivo della macroangiopatia, della microangiopatia, della neuropatia e dei processi infettivi sovrapposti.