NOLE, IL TRIONFO DELL’UOMO LIBERO CHE NON SI PIEGA AI RICATTI

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DJOKOVIK, STRAVINCE VESTITO DI VERDE, PROPRIO LUI CHE ERA STATO DISCRIMINATO PERCHÉ PRIVO DI SUPER GREEN PASS.

Djokovic, campione assoluto, a maggio Re di Roma per la sesta volta, a luglio Re di Wimbledon per la settima volta, il 20 novembre scorso ha trionfato – a 35 anni e 182 giorni – per la sesta volta alla Nitto ATP Finals 2022 a Torino, sette anni dopo l’ultima volta. Con questa vittoria Nole ha eguagliato Roger Federer con sei successi nel ‘torneo dei maestri’ dopo i trionfi del 2008, 2012, 2013, 2014 e 2015. Inoltre, non avendo perso neanche una partita in questa edizione del Master, si porta a casa la modica cifra di 4,7 milioni di dollari, cifra record per un torneo Atp.

Le Finals di Torino sono il torneo in cui gli otto giocatori che hanno fatto più punti durante l’anno si sfidano tra di loro. Novak DjoKovic, pur essendo stato escluso da ben due tornei del grande Slam perché non in possesso di certificato verde, non solo si è qualificato tra gli otto ma ha vinto il trofeo, senza perdere un solo match, risultando così il giocatore più in forma dell’anno oltre che probabilmente il più forte di tutti i tempi. Alla faccia di quelli che lo hanno discriminato. Ogni colpo di racchetta è stata una risposta a tutti quello che sono stati contro di lui.

Nole che non si è piegato ad infami ricatti, Nole che è rimasto fermo ai suoi principi, Nole che vince nonostante tutto e tutti, nonostante il fango che gli è stato riversato addosso, è divenuto il simbolo dell’uomo libero che trionfa. I suoi successi hanno un valore che trascendono lo sport: il valore supremo della libertà in virtù del quale il nome di Djokovic resterà scolpito nella Storia e non solo del tennis. Alla finale Nole ha scelto di vestirsi tutto di verde, comprese scarpe e fascetta al polso, proprio lui che era stato escluso per non essere in possesso di super green pass: un caso o una geniale vendetta.? Tenace e incorruttibile, il campione serbo è solo un buon esempio per tutti, ma l’incarnazione dell’archetipo del vincitore.

In tale contesto, non possiamo non rammentare due perle di “Scienza” elargite via Twitter, la prima l’8 gennaio 2022 da Roberto Burioni, la seconda il 27 aprile, in occasione di una delle rarissime sconfitte del campione, da Nino Cartabellotta, presidente del Gimbe: Burioni: “Nel 2019 Djokovic ha guadagnato 50 milioni di euro. Mi chiedo perché non si sia preso – magari strapagandolo – un consulente migliore di quello che gli sta rovinando definitivamente la carriera”
Cartabellotta: “Le evidenze scientifiche non lasciano dubbi. Dopo #Covid19 molti sportivi hanno performance ridotte. #LongCovid #Djokovic”.
A gennaio 2022 un articolo de La Stampa on line, firmato da Stefano Semeraro, titolava “Il campione diventato paladino No vax, la parabola triste di Djokovic”.

Come dice il proverbio, la vendetta è un piatto che va servito freddo.