PASCUCCI IMPUTATO PER CORRUZIONE, LA SINDACA GUBETTI SCEGLIE DI NON TUTELARE LA CITTÀ. «GOVERNO CIVICO? DUE PESI E DUE MISURE». L’AFFONDO DI BELARDINELLI E MOSCHERINI. TRA QUALCHE GIORNO SI VA IN AULA.
Non sono solo gli aspetti giudiziari a far rumore in questa storia. Il fatto che l’ex sindaco cerveterano Alessio Pascucci, ora consigliere comunale a Ladispoli e consigliere metropolitano, sia stato rinviato a giudizio per corruzione nella vicenda Ostilia Campo di Mare accende i riflettori anche sulla sfera politica. Gli avversari di vari schieramenti, di un tempo e recenti, hanno voluto mettere il dito nella piaga mettendo alla berlina il leader civico (cofondatore di Italia in Comune). Non c’è in ballo solo il procedimento inerente agli atti e alle delibere di Campo di Mare del 2015 e 2016 e legate anche ad una sponsorizzazione di 25mila euro agli organizzatori dell’Etruria Eco Festival. C’è forse molto di più, e cioè l’onorabilità di un esponente politico la cui indagine non è mai emersa nemmeno e soprattutto a ridosso della recente campagna elettorale dove si è candidato a Ladispoli come sindaco, a Cerveteri come consigliere comunale. Partendo da Cerveteri, il gruppo di Governo Civico, esempio, a pochi giorni dal voto ha puntato l’indice contro il rivale del centrodestra Gianni Moscherini.
Testuali le parole nella nota stampa di Governo Civico «In questi mesi di campagna elettorale Moscherini non si è mai degnato di informare i cittadini sui propri procedimenti giudiziari in corso. È una questione di serietà, trasparenza, moralità e onestà intellettuale. Crediamo che sia doveroso, per rispetto delle istituzioni e di ogni singolo cittadino che si candida ad amministrare una città renda pubblici i provvedimenti giudiziari a suo carico. Perché Moscherini non lo ha mai fatto? Perché nascondere i fatti ai cittadini che lui e la sua coalizione vogliono amministrare?».
Una domanda sorge spontanea: Governo Civico era al corrente che Pascucci sarebbe finito da lì a poco a processo per corruzione? Moscherini si toglie qualche sassolino dalla scarpa.
«Pascucci dovrebbe lasciare tutte le cariche – non usa mezzi termini l’attuale consigliere comunale di opposizione – gridava onestà quando invece era indagato per un fatto molto serio, legato ad un reato pesante. Ricordo che anni prima solo perché si parlò di alcuni appalti sospetti, il vicesindaco Giuseppe Zito si dimise. Ho ancora copie dei giornali, chissà se fu per quello o per altri motivi».
A dicembre 2011 fu altrettanto energica l’azione dei civici nell’indagine per corruzione che riguardò molti personaggi politici, tra cui Gino Ciogli, fatto cadere. «Ci sconcerta – ecco il comunicato di allora di Governo Civico – che lo stesso Ciogli, raggiunto da un avviso di garanzia, continui ostinatamente a restare attaccato alla poltrona». Parole forti anche verso gli altri e di indagati ce n’erano tanti (poi non tutti condannati): «Nessuno ha pensato di dimettersi o di sospendersi dall’incarico. Questo significa che in queste ore abbiamo un sindaco, un presidente del Consiglio, 3 consiglieri, l’avvocato del Comune e uno dei consiglieri della Multiservizi indagati per corruzione. Un atteggiamento vergognoso, per questo abbiamo presentato una mozione di sfiducia».
Tornando ad oggi, l’attuale Giunta che idea ha? Si costituirà parte civile nel processo?
«Non pensiamo sia una vicenda che possa andare ad interferire nell’attività del Comune, – sostiene l’attuale sindaco Elena Gubetti – siamo fiduciosi che durante l’iter processuale emergerà la verità dei fatti».
Parole che scaldano Anna Lisa Belardinelli, consigliere comunale e avvocato.
«Gubetti non sa di cosa parla – attacca Belardinelli – non essendo addetta ai lavori, sicuramente non conosce le motivazioni per cui il Comune dovrebbe costituirsi parte civile nel processo per corruzione contro Pascucci, ma se avesse chiesto ai legali del comune (pagati dai cittadini) le avrebbero spiegato che i reati di corruzione commessi da rappresentanti di un ente pubblico, sono suscettibili di produrre offesa al decoro e al prestigio delle istituzioni e che, in conseguenza di tali reati, deve essere riconosciuto il danno all’immagine dell’Ente. Ovviamente il danno e il diritto al risarcimento è conseguente alla condanna, ma come fa il sindaco a stabilire a priori che tale condanna non ci sarà, precludendo al comune di Cerveteri, e quindi ai cittadini, un eventuale risarcimento?».
Un tuffo nel passato. «In episodi analoghi – aggiunge – il Comune si era costituito parte civile, ottenendo il risarcimento del danno. Io ero l’avvocato del Comune, il sindaco era proprio Pascucci».
Poi ci sono gli atti e le date del processo che partirà lunedì prossimo. Pascucci dovrà difendersi (assieme al costruttore Domenico Bonifaci, al suo collaboratore Giuseppe Costa che si occupava della società Ostilia e all’allora funzionario dell’Urbanistica Mauro Nunzi scomparso qualche mese fa) e spiegare quali siano state queste agevolazioni (è l’impianto accusatorio della Procura) nelle pratiche edilizie e atti urbanistici legati alle delibere poi votate.
Abbiamo inviato ad Alessio Pascucci diverse domande a cui però non ha voluto rispondere. Eccole qui di seguito:
• Del suo rinvio a giudizio ne ha parlato a Ladispoli e Cerveteri, se sì, in quale occasione?
• Riguardo a Cerveteri, Governo Civico si è meravigliato del perché il candidato Moscherini non avesse comunicato procedimenti giudiziari a suo carico. Era d’accordo con Governo Civico?
• Tornando indietro, è vero che aveva chiesto le immediate dimissioni di tutti gli indagati nel 2011? (Marini, Rossi, Ciogli,)
• Ritiene ancora oggi che un politico possa candidarsi alla carica di sindaco e consigliere se indagato per un reato come quello della corruzione? E se imputato, è giusto dimettersi dalle cariche?