CEFALEA ED EMICRANIA: QUAL È LO STATO DELL’ARTE ATTUALE?

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cefalea

 

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Dottor Professor
Aldo Ercoli

Ricordo bene che in passato, nell’ambito delle cefalee si faceva una netta distinzione tra cefalea classica (triade sintomatologica con aurea premonitrice, soprattutto a carico della vista quali scotomi, scintille, offuscamento visivo), e la cefalea comune (unilaterale o bilaterale, associata a nausea ma senza segni neurologici focali, di intensità variabile, peggiorata dallo sforzo fisico). Accanto a queste due forme di cefalea si annoverava la cefalea tensiva (o muscolo tensiva) e la cefalea a grappolo.

La Società Internazionale delle cefalee (International Headache Society) ha introdotto nuovi criteri diagnostici per differenziare i diversi tipi di cefalea, distinguendo le cefalee primarie (cefalee emicraniche, tensive ed a grappolo) dalle cefalee secondarie. Nelle prime vi è un’anomalia di funzionamento dei sintomi di controllo del dolore; nelle seconde vi è una patologia sottostante che deve essere diagnosticata e trattata in base all’eziologia. Questo per due motivi:

1) Spesso sia fa confusione, sia per colpa del paziente (non riesce a descrivere bene la sintomatologia) che dal medico (che non si avvale di un’accurata anamnesi).

2) I pazienti, abbastanza frequentemente, descrivono più di un tipo di mal di testa. Ben l’80% dei soggetti con emicrania riferisce episodi di cefalea tensiva. E ancora. Un numero non trascurabile di pazienti di cefalea primaria possono in seguito sviluppare una cefalea secondaria. Occorre quindi fare chiarezza non solo ai fini diagnostici ma anche prognostici e terapeutici.

La cefalea emicranica (o emicrania vera e propria) è ora definita con il mnemonico pound: 1) Dolore pulsatile (Pulsation pain)
2) Durata media di un giorno (Une day average duration)
3) Localizzazione unilaterale (Unilateral duration)
4) Nausea e vomito (Nausea).
5) Debilitante (Disability) Restando sempre nell’ambito delle cefalee primarie (sia senza o con “aurea”, ossia sintomatiche che precedono l’attacco) restano sempre valide sia le cefalee a grappolo che quelle tensive.

Le prime sono di forte intensità, unilaterali con dolore opprimente di solito attorno all’orbita oculare, di breve durata (da 45 min ad un ora). Possono però presentarsi più volte al giorno e soprattutto di notte (evento eccezionale nelle altre forme cefalargiche) tanto da svegliare il paziente. A differenza delle cefalee emicraniche, che sono di gran lunga molto più frequenti nelle donne, la cefalea a grappolo è molto più comune negli uomini e può essere scatenata dall’assunzione di bevande alcoliche.

La cefalea tensiva, molto comune, è descritta come sensazione di tensione dei muscoli del collo. E’ spesso scatenata da stress emotivo e presenta dolorabilità del cuoio capelluto. Non vi è nausea, ne vomito, ne “aurea” (fotofobia).
Quali sono invece le cefalee secondarie?
Tutte quelle che hanno un’eziologia sottostante, esito di trauma cranico o cervicale; patologie intracraniche occupanti spazio (es. neoplasie primarie o secondarie metastatiche); patologie intracraniche di natura vascolare; emorragia subaracnoidea; ematoma subdurale; cefalea associate a processi infettivi; cefalee associate a disturbi dell’omeostasi; cefalee iatrogene (da abuso di fans e/o oppioidi); cefalee associate a disturbi psichiatrici. Penso che sia basilare nella valutazione dei pazienti con cefalea ricorrente l’anamnesi (saper ascoltare e porre le giuste domande).
Da quanto tempo ci soffre?
Come e quando inizia?
Quanto perdura la cefalea? Mi descriva i sintomi, dove è localizzata, è unilaterale o bilaterale?

Viene scatenata da qualcosa in particolare?
Che frequenza ha?
Come scompare se non prende farmaci anticefalea?
Hai dei sintomi premonitori (“aurea”)? E’ più spesso notturna, ad attacchi ravvicinati?
Accusa una fascia opprimente a livello della regione cervicale?
Ha una certa familiarità in tema di cefalea?
Ci soffre da tempo sin da giovane?
Sta assumendo e/o abusando di alcuni farmaci?
Altrettanto importante è l’indagine semeiologica (sintomi e segni) e l’esame obiettivo (visita medica). Oltre all’ispezione generale e alla valutazione dei segni vitali (frequenza, pressione sanguigna, temperatura) è fondamentale l’esame dei nervi cranici (che eseguo abitualmente) per escludere una cefalea secondaria. Palpare la testa per escludere un’eventuale arterite temporale ( di Horton con Ves molto elevata); la postura del collo, la dolorabilità palpatoria dei muscoli del collo; l’esame del campo visivo con una visita oculistica completa (fondus oculi).

La sinusite mascellare è a mio avviso una causa rara, un po’ più frequente quella frontale, etmoidale o sfenoidale. E’ bene poi che il paziente compili un diario della cefalea, aggiornando la sintomatologia cronica. Ciò per i motivi sopracitati: i pazienti sovente riferiscono di accusare più di un tipo di mal di testa. La stessa cefalea primaria se cambia sintomatologia può avere alla base una patologia sottostante.
(Anne Walling- University of Kansas. Scool of Medicine. 2014) .

Personalmente, sulla scorta della mia esperienza, avrei qualche dubbio sulla cefalea con “aurea” e su quella a grappolo quando si manifesta, nel tempo, sempre con le medesime caratteristiche. E’ difficile ,a mio avviso che vi sia una patologia sottostante.