GLI AUGURI DELLE FIGLIE DANIELA E LIDIA AL COMBATTENTE PER LA LIBERTÀ D’ITALIA.
di Barbara Pignataro
Galerano Mastrantonio è nato a Roma, San Giovanni il 24 giugno del 1922, oggi compie 100 anni l’ex carabiniere, circondato dall’affetto delle figlie Daniela e Lidia che abitano a Ladispoli con lui, è residente nella nostra cittadina dal lontano 68. Le figlie ci parlano del valoroso papà che festeggiano con un pranzo di famiglia in riva al mare.
Guida la macchina, ama la bicicletta e non smette di parlare Galerano, desideroso di raccontare una vita fatta di amore incondizionato verso l’unica donna della sua vita, volata via ormai da sei anni ma sempre presente in ogni suo racconto.
Ha frequentato la scuola, combattuto, lavorato e camminato in un Italia sepolta che siamo avidi di ripercorrere attraverso i suoi ricordi. “Ho contribuito alla libertà di ognuno di noi combattendo valorosamente per la democrazia” ci dice fiero. “Sono nato a San Giovanni in Laterano, terzo piano, terza finestra verso il Battistero”, continua. Alla domanda su qual è il segreto di tanta vivacità risponde ” mi sono fatto sempre gli affari miei e ho amato una donna sola, eccola là – indicando una foto – l’ho amata tanto e per averla ho lottato con genitori, nonni e cugini. Liliana mi ha conquistato all’istante ma i nostri genitori erano contrari e quindi siamo fuggiti insieme.
Sessant’anni di matrimonio nel quale abbiamo germogliato due fiori, una e due – rivolgendosi alle figlie Daniela e Lidia sedute vicino a me. Guardando le pareti del salotto sono tante le foto incorniciate che ritraggono la coppia sorridente al mare, all’altare, in divisa.
Figlio di un casellante invalido di guerra, Galerano è cresciuto giocando con il fratello Aleandro con i sassi di Roma, ha studiato fino a prendere il diploma di ragioneria, ma ammette “non c’ho mai capito niente, un po’ di chimica e Napoleone Bonaparte!”.
Non ha fatto il soldato bensì ha scelto di entrare nell’Arma dei Carabinieri “quando sono entrato la prima volta in caserma per quanto mi ha fatto impressione mi ero fermato sull’uscio, mi hanno spinto dentro. Sulla parete c’era scritto Usi Obbedir tacendo e tacendo morir.
Hai il rammarico di non aver fatto…?
Sono sempre stato un somaro, mi pento di non aver studiato di più, nonostante alle poste ero impiegato mi dicevano che non sapevo scrivere!
Buon Compleanno Galerano