CELLULARI, RADIAZIONI E ALZHEIMER: “GIÀ A 25 ANNI”

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TELEFONINI INTELLIGENTI, CONTATORI INTELLIGENTI, CITTÀ INTELLIGENTI E RADAR NEI VEICOLI A GUIDA AUTONOMA POSSONO CAUSARE LA DEGENERAZIONE DEL TESSUTO CEREBRALE.

di MIRIAM ALBORGHETTI

I telefoni cellulari e l’esposizione campi elettromagnetici a bassa intensità sembrano avere a che fare con l’Alzheimer, secondo un nuovo studio peer-reviewed pubblicato sulla rivista Current Alzheimer Research: Low Intensity Electromagnetic Fields Act via Voltage-Gated Calcium Channel (VGCC) Activation to Cause Very Early Onset Alzheimer’s Disease: 18 Distinct Types of Evidence.

Da quasi un quarto di secolo i ricercatori studiano gli effetti del calcio sull’Alzheimer e la maggioranza di essi è concorde sull’ipotesi che il morbo di Alzheimer sia causato da un eccesso di calcio intracellulare. I campi elettromagnetici pulsati generati elettronicamente utilizzati per la comunicazione wireless producono forti forze elettriche e magnetiche che agiscono nelle cellule del nostro corpo principalmente attraverso l’attivazione dei canali del calcio voltaggiodipendenti, causando rapidi aumenti dei livelli di calcio intracellulare. L’autore dello studio, Martin L. Pall, della Washington State University, afferma che “i campi elettromagnetici agiscono tramite forze magnetiche elettriche di picco e variabili nel tempo su una scala temporale di nanosecondi”. Tali picchi sono notevolmente aumentati con ogni aumento della modulazione degli impulsi prodotta da telefoni cellulari più intelligenti, contatori intelligenti, città intelligenti e radar nei veicoli a guida autonoma.

“Ognuno di questi può produrre l’incubo definitivo: il morbo di Alzheimer ad esordio estremamente precoce”. 12 recenti valutazioni dell’esposizione professionale hanno rilevato che le persone che hanno esposizioni professionali a campi elettromagnetici hanno una maggiore incidenza di Alzheimer. Alcuni studi suggeriscono che i campi elettromagnetici abbreviano il normale periodo di latenza di 25 anni della malattia di Alzheimer. Un dato allarmante emerso dallo studio è che entro il 2050 il numero di vittime colpite dalla malattia si triplicherà.

I cambiamenti nel cervello legati all’Alzheimer possono iniziare anche dai 25 anni. L’età di insorgenza dell’Alzheimer è diminuita negli ultimi 20 anni circa, con i tempi corrispondenti ai grandi recenti aumenti delle esposizioni ai campi elettromagnetici delle comunicazioni wireless. Studi recenti riportano casi di Alzheimer di età compresa tra 30 e 40 anni. Dunque le persone molto giovani che sono esposte alle radiazioni del telefono cellulare o del Wi-Fi per molte ore al giorno possono sviluppare la demenza digitale.

“Questi risultati – conclude Pall – forniscono una potente evidenza che i campi elettromagnetici possono causare il morbo di Alzheimer. Studi sull’uomo e sugli animali aggiungono ancora più prove all’ipotesi del calcio del morbo di Alzheimer”.