Fino alla prima metà del I sec. a.C. a Roma questo mese di chiamava Quintilius, quinto, come era stato chiamato da Romolo perché era il quinto mese (l’anno iniziava con il mese di marzo). In onore di Giulio Cesare, su proposta del console Marco Antonio, fu chiamato Iulius, per l’appunto Luglio.
di Pamela Stracci ©
E’ un mese poco ricco di avvenimenti eppure il sole è al suo massimo splendore. Le ricorrenze dei santi sono: il 3 luglio S. Tommaso apostolo, patrono degli agrimensori, geometri, architetti, artisti, carpentieri, falegnami, muratori, periti e tecnici; il 6 luglio è ricordata Santa Maria Goretti morta nel 1902 è una delle sante più giovani e popolari del che viene invocata per la protezione delle giovani ragazze; l’11 luglio si festeggia San Benedetto da Norcia patrono d’Europa e dei lavoratori. La sua effige protegge e scaccia i demoni ed è d’auto contro i pericoli.
Un evento caratteristico di questo periodo, amato e odiato allo stesso tempo è il famoso Palio di Seina, che il due luglio si svolge in onore della Madonna.
Luglio introduce il segno astrologico del Leone. Vediamo cosa dice la mitologia. Una delle dodici fatiche dell’eroe greco Eracle, l’Ercole romano, è quella della uccisione del leone di Nemea dal manto impenetrabile a qualsiasi arma, tanto che il semidio ne indosserà poi la pelliccia nelle successive sfide per avere una invincibile difesa. Ma il leone lo troviamo anche nella tragica storia di Piramo e Tisbe, oppure a rappresentare il dio egizio Ra. Nel Vangelo tetramorfo identifica, con la caratteristica di regalità e resurrezione, il Cristo vincitore. Con il leone è identificato il Vangelo di Marco, mentre nel Vangelo di Tommaso rappresenta lo scontro tra spiritualità e animalità. È il simbolo della tribù ebraica di Giuda, da cui discendono sia il re Davide che Gesù e nell’Apocalisse indica il Messia. La costellazione era nota sin dai Babilonesi e in quel periodo accoglieva il solstizio d’estate tanto da identificare il mese di Agosto con l’appellativo di Solleone.
Uno dei fiori del mese è l’ibisco, simbolo della bellezza delicata e fugace.