La Fontana di Trevi ieri, oggi e domani

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È di ieri la notizia di un giovane, in chiaro stato di alterazione, che si è gettato nudo nella fontana di Trevi a Roma per sfuggire alla polizia. Che sia la Anita Ekberg ne “La dolce vita” o il giovane tormentato vittima di un dramma sociale, certo è che guardando passare le immagini in tv della Fontana di Trevi si rimane colpiti da questo monumento che dopo quasi trecento anni, splende con la sua candida mostra marmorea nella omonima piazza ed è indubbiamente una delle più grandiose composizioni architettoniche tra le tante fontane romane. Il monumento raccoglie il trasparente flusso dell’Acqua Vergine sulla cui denominazione esistono varie versioni. Chi attribuisce l’aggettivo di “vergine” al fatto che l’acqua fu condotta a Roma, nel 29 a.C. da Agrippa per alimentare le sue terme, pura ed incontaminata, chi al fatto che Agrippa volle omaggiare una fanciulla, appunto virgo, vergine, in latino, che avrebbe indicato la sorgente ai suoi soldati assetati, chi allo strumento, detto virga o piccola verga, utilizzato da un rabdomante per scovare l’acqua sotterranea. La fontana in origine era comunque una serie di tre vasche minori di raccolta dell’acquedotto di Agrippa. Poi l’Acquedotto Vergine subì un’interruzione e la fontana minore divenne il punto terminale della condotta. L’origine del nome della fontana detta appunto “di Trevi” si deve invece a papa Nicolò V a seguito dei lavori di realizzazione di una fontana su disegno di Leon Battista Alberti, nella metà del quattrocento, nella località detta allora “dello Trejo” (storpiato in “di Trevi” appunto) presso la chiesa di Santa Maria in Trivio, fontana che segnò una svolta decisiva per la popolazione che dopo secoli tornava ad utilizzare acqua di fonte invece che quella del Tevere o dei pozzi. La sorgente così come giunta incorniciata fino ad oggi è opera dell’architetto romano Nicola Salvi su impulso iniziale di papa Clemente XII che nel settecento volle ornare la città con questa monumentale opera che aveva però anche lo scopo di aumentare la quantità di acqua potabile utilizzabile dalla città. La fontana è larga venti metri ed alta ventisei. L’arco trionfale centrale incornicia la statua di Oceano sopra un carro di conchiglia trainata da cavalli marini, tra scogli, tritoni ed altre figure. I cavalli rappresentano i due aspetti del mare: uno calmo e l’altro agitato. I bassorilievi raccontano la storia di Agrippa e della vergine romana. Roma, un capolavoro dopo l’altro, un museo a cielo aperto.

 

Di Pamela Stracci