ANPI: “Nessuna storia si può raccontare solo dal finale”
La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Di seguito il pensiero di Carla Zironi, Presidente Sezione ANPI Ladispoli Cerveteri.
“Non si faccia del #Giorno del Ricordo un momento di ulteriore strappo, di divisione fra gli italiani e fra gli italiani e gli sloveni. Sia davvero una giornata di memoria osservante di tutte le memorie: delle foibe, degli esodati, delle stragi operate in Slovenia e al confine. Sia una giornata di rispetto e non di oltraggio, di analisi storica e non di propaganda, di fraternità e non di odio, di pace e non di guerra. Questo è il messaggio che ci permettiamo di inviare alle autorità italiane e alle autorità slovene”. Sono le parole del Presidente nazionale ANPI Gianfranco Pagliarulo.
Con questo spirito cinque sezioni ANPI del territorio si connetteranno on line, il 10 febbraio, per ripercorrere una pagina drammatica della nostra storia legata alla Seconda Guerra Mondiale. A causa delle restrizioni anticovid non è stato possibile organizzare in presenza il convegno che si articolerà su questa traccia: “Il Giorno del Ricordo, la Storia”. L’iniziativa è stata promossa dalla Sezione di Santa Marinella ed hanno collaborato le sezioni di Ladispoli-Cerveteri, Civitavecchia, Allumiere e Tarquinia.
Una storia che non si può raccontare solo dal finale, un tema complesso che, sintetizzando, affonda le radici nell’Impero Austro-Ungarico, nel Regno d’Italia vincitore della Prima Guerra Mondiale arrivando alle azioni repressive del regime fascista e alle violenze del maggio 1945 con l’avanzata dell’Esercito di liberazione jugoslavo. In questo quadro si collocano la lotta del popolo sloveno a difesa della propria identità e la guerra di aggressione “del regio esercito italiano e delle milizie fasciste in Jugoslavia, Grecia e Albania”.
Il Giorno del Ricordo è stato istituito dal Parlamento Italiano il 30 marzo 2004 e corrisponde alla data del 10 febbraio 1947 che con la firma del Trattato di Pace di Parigi sancì anche sul piano diplomatico la fine della Seconda Guerra Mondiale scatenata dall’Italia fascista e dalla Germania nazista. Il 10 febbraio, Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, è una solennità nazionale che viene celebrata al Quirinale, riportiamo il pensiero di Carlo Azeglio Ciampi che fu il primo Presidente della Repubblica ( 1999- 2006) a commemorare: “Questi drammatici avvenimenti formano parte integrante della nostra vicenda nazionale, devono essere radicati nella nostra memoria, ricordati e spiegati alle nuove generazioni. Tanta efferatezza fu la tragica conseguenza delle ideologie nazionalistiche e razziste propagate dai regimi dittatoriali responsabili del secondo conflitto mondiale e dai drammi che ne seguirono. L’Italia non vuole e non può dimenticare non perché ci animi il risentimento ma perché vogliamo che le tragedie del passato non si ripetano nel futuro. La Seconda Guerra Mondiale scatenata da regimi dittatoriali portatori di perverse ideologie razziste, ha distrutto la vita di milioni di persone nel nostro Continente, ha dilaniato intere nazioni, ha rischiato di inghiottire la nostra civiltà europea. Non dimentichiamo e non cancelliamo nella memoria le sofferenze inflitte alla minoranza slovena negli anni del fascismo e della guerra.”
Al tavolo del Convegno: introduce Giordano Luciani, Direttivo ANPI Civitavecchia – Approfondimenti a cura di Marta Malaguti Presidente ANPI Santa Marinella, Elisabetta Gallo Direttivo ANPI Santa Marinella.
Sezione ANPI Domenico Santi Ladispoli-Cerveteri