Ladispoli, truffe on line: l’insidia sempre dietro l’angolo

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Ci sono truffe e truffe. Se ne sono sentite tante in questi anni. Dalle richieste di pagamento per parenti coinvolti in incidenti, all’inserimento di un codice pin su un messaggio telefonico. Per non parlare di quelle mail inviate per chiedere soldi in cambio della non pubblicazione della “prova” di essere entrati in siti “osè”. Ovviamente tutte bufale con le quali però dietro si nascondono hacker formidabili alla ricerca di soldi. Ce n’è una che in questi giorni è stata tentata da sconosciuti con il logo ufficiale dell’Arma dei carabinieri e il saluto finale, ovviamente falso, del comandante generale, Teo Luzi. «Vi scriviamo per conto del direttore generale dell’ufficio Europol, Catherine De Bolle perché a seguito di analisi effettuate dalla nostra Brigata per la Tutela dei Minori, sulla rete informatica sono state individuate tracce dei suoi dati identificativi ed è oggetto di diversi procedimenti giudiziari per: pedopornografia, cyberpornografia, pedofilia ed esibizionismo. Scriva la sua giustificazione entro 72 ore affinché possa essere approfondita e verificata al fine di valutare delle sanzioni. Trascorso tale termine, – prosegue la “lettera” – presenteremo la nostra segnalazione al Maryvonne Caillibotte, magistrato al servizio penale della Corte d’Appello di Versailles ed esperta del Consiglio d’Europa in materia di criminalità informatica per stabilire un mandato di cattura nei suoi confronti. La tua famiglia, i tuoi cari e tutti gli altri vedranno cosa fai davanti al tuo computer». Il destinatario è Luigi Cicillini, direttore di Centro Mare Radio che si è subito rivolto ai carabinieri della stazione locale presentando una denuncia.