LA PAURA DELLA MORTE

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paura della morte

Come è stato detto in altri articoli, la paura è un’emozione primaria. Le emozioni primarie sono innate ed istintive, presenti in ogni popolazione umana, in ogni fascia di età e vanno al di là dei condizionamenti culturali ed educativi.

dirittiInoltre le emozioni primarie sono presenti anche dagli animali. La paura è un’emozione primaria e tutela la nostra sopravvivenza. Senza la paura, noi viaggeremo nel GRA al contrario. Molte sostanze psicotrope (cocaina) o molte malattie degenerative del SNC, agiscono in modo disinibente, alterando anche la percezione del pericolo imminente. Una delle più grandi paure umane è la paura della morte. Noi siamo l’unico essere vivente al mondo che sa che prima o poi dovremo morire.

La consapevolezza della morte inizia ad affacciarsi nei bambini dai tre ai quattro anni e viene vista come un “dormire molto profondo” oppure come un “andare via”. Tutti noi siamo consapevoli che la morte fa parte della vita e tutti noi vorremmo che quel momento non arrivasse mai. Il ciclo vitale dell’individuo, però, si completa con la morte. È fisiologico che una persona anziana muoia, non è fisiologico che un ragazzo sano muoia. È fisiologico che un genitore muoia, non che il figlio muoia. Tutti noi, però, abbiamo paura della morte. Tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo pensato a come sarebbe bello morire nel sonno (“è la morte migliore!”).

Tutti noi abbiamo fatto delle fantasie su cosa ci possa essere dopo la morte (“Ghost” e “Al di là dei sogni” insegnano). A differenza di ciò che succede durante la gravidanza, non si sa nulla di concreto su ciò che succede nel momento del passaggio o dopo la morte. Si sa solo che la morte fa paura perchè è ignota. Molte sono le fantasie, religiose e pagane, di vita eterna e di immortalità. Molte sono le persone che cercano di modificare la propria fisicità al fine di dimostrare un’età inferiore e di avere l’illusione che si stiano allontanando la vecchiaia e la morte. Molte sono le persone che cercano di trovare l’elisir di lunga vita. “Cocoon” è un film esemplare, “Il ritratto di Dorian Grey” è un altro esempio importante.

La vita di questo periodo storico non ci permette di considerare la morte come facente parte della vita. Negli ultimi anni, inoltre, siamo venuti a contatto con la morte quasi indiscriminata, derivata da un elemento patogeno che colpisce proprio il centro vitale della nostra esistenza: il respiro.

Il respiro è vita: quando nasce un bambino il primissimo segno di vita è il suo pianto, fatto da profonde e sonore inspirazioni ed espirazioni; quando una persona muore il respiro si blocca. Gran parte delle persone hanno paura di morire soffocati. Il respiro indica anche se siamo tranquilli (il ciclo respiratorio è lento, profondo e regolare) oppure quando siamo agitati o in ansia (in questi casi la respirazione è veloce e toracica). Le immagini viste più volte al giorno e per mesi in tv, le notizie sui continui decessi, hanno fatto riaccendere la paura della morte avvenuta nelle grandi guerre, quando chiunque poteva essere ucciso senza nessuna differenza.

Quindi, oltre alla paura della morte, si è avvicinata anche la sensazione di impotenza e di non avere più controllo sugli eventi della propria vita derivata, anche, dalle interruzioni della nostra quotidianità. Da qui la naturale ed umana voglia e speranza che la vita torni a prima del 20. Ma… succederà???