Bracciano, Piano di zona: emergenza violenza contro le donne

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violenza sulle donne
Anguillara Sabazia (Roma), ragazza 16enne trovata morta sul lago di Bracciano, è mistero. Nella foto 03/11/2012 il luogo del ritrovamento del corpo della ragazza, Federica Mangiapelo, sulla riva di Vigna di Valle, con fiori e un biglietto da parte dei genitori. Fotografia di Renato Magrelli

A Bracciano l’11 gennaio primo incontro di presentazione della progettazione per il sociale.

L’11 gennaio a Bracciano primo incontro dalle 16.30 alle 19 in aula consiliare di presentazione del Piano Sociale di Zona, lo strumento che guarda al sociale nel distretto socio sanitario F4 del quale il Comune di Bracciano è capofila. Si tratta di una condivisione verso il territorio delle problematiche. Molti gli ambiti di intervento.

Sulla emergenza della violenza contro le donne la situazione vede oggi attivi sul territorio tre strutture. Si tratta del Centro Anti Violenza “Galassia” sovradistrettuale finanziato con fondi regionali con sede nel Comune di Formello, dello sportello “Codice Rosa” finanziato con fondi ASL Roma 4 con sede a Bracciano presso l’Ospedale Padre Pio e dello sportello “Federica Mangiapelo” con sede a Anguillara Sabazia e finanziato inizialmente con fondi comunali e dal 2019 accreditato presso la rete regionale e, pertanto, finanziato dal 2020 con fondi regionali.

I Centri Antiviolenza svolgono un capillare lavoro di rete anche con i legali e le forze dell’ordine. Il Piano di Zona riporta alcuni dati: gli accessi totali delle donne che hanno richiesto aiuto complessivamente nel 2019 e nel 2020 hanno superato le 900 domande: nel 2019 i due servizi (“Federica Mangiapelo” e “Codice Rosa”) hanno accolto 491 donne e, nel 2020, gli accessi sono stati 438. Il dato del  2020 sembra confermare la tendenza nazionale dell’aumento del fenomeno riconducibile a cause legate ad una maggiore convivenza, alla perdita del lavoro che tra l’altro ha riguardato maggiormente le donne e, in generale, alla crisi socioeconomica che amplifica le situazioni di tensione e di conflitti, fattori che determinano un aumento del rischio del fenomeno della violenza domestica. La maggioranza delle donne che si sono rivolte agli sportelli antiviolenza sono italiane. Si ritiene che le donne straniere abbiano una maggiore difficoltà di accesso alle strutture per problemi linguistici, di mancanza di autonomia, di non consapevolezza al diritto di essere tutelate retaggio di tradizioni culturali per alcune etnie.

L’Ufficio di Piano evidenzia nel documento l’urgenza di realizzare attività di prevenzione per contrastare la cultura sessista sostrato per comportamenti violenti nei confronti delle donne, dei minori, allargando le azioni al tema delle diversità per il contrasto alla xenofobia, alla omofobia e al bullismo.

Gli obiettivi dei Centri Antiviolenza sono intercettare richieste di aiuto di donne vittime di violenza e di creare le condizioni affinché la donna possa rielaborare la propria storia e avviare un percorso finalizzato alla costruzione di una nuova vita.

Graziarosa Villani