Riceviamo e pubblichiamo da Alessandro Grando Gruppo Consiliare Cuori Ladispolani.
Lo scorso 27 aprile, con l’approvazione del bilancio di previsione, è andato in scena l’ultimo atto dell’era Paliotta. Un documento, quello approvato dalla maggioranza con gli unici voti contrari del sottoscritto e della consigliera Asciutto, definito dagli stessi esponenti di centrosinistra “un bilancio di cui vergognarsi”. Alla luce dei pesanti tagli effettuati in tutti i settori, in particolare nel sociale, la parola “vergogna” è effettivamente l’unica che descrive in maniera adeguata l’eredità che il sindaco e i suoi sodali lasciano alla nostra città.
Nei giorni scorsi l’Amministrazione comunale aveva comunicato ai cittadini che non sarebbe andato in votazione il bilancio definitivo, bensì una bozza, e che in seguito attraverso degli emendamenti sarebbero stati spostati dei fondi da altri capitoli per aumentare le somme a disposizione dei servizi sociali, come già avvenuto nel 2016. Agli occhi di un profano queste dichiarazioni avrebbero potuto avere un senso ma a chi si intende un minimo di pubblica amministrazione quel comunicato è parso immediatamente privo di logica. L’atto votato in Consiglio comunale, infatti, non era una semplice bozza ma il bilancio di previsione vero e proprio e nel 2016 non c’è stato nessuno spostamento di somme da altri capitoli a favore dei servizi sociali. Mentono sapendo di mentire. Trovo inoltre squallido il messaggio subliminale che viene lanciato dall’Amministrazione, ribadito anche alle famiglie dei disabili penalizzati dai tagli e agli operatori del terzo settore che rischiano il posto di lavoro, che fino a giugno ci saranno le risorse per garantire i servizi, poi dipenderà da chi vincerà le elezioni. Sono arrivati a fare campagna elettorale anche sulla pelle delle persone disabili.
Tornando all’approvazione del bilancio, durante la discussione alcuni consiglieri di maggioranza hanno confermato, semmai ce ne fosse stato bisogno, di aver perso completamente il contatto con la realtà e di non rendersi minimamente conto di quello che accade a Ladispoli. Qualcuno ha paragonato la nostra città alla Svizzera, altri l’hanno descritta come un luogo pieno di opere pubbliche, dove tutto funziona e l’economia cresce al tal punto che i negozi si spostano da Roma per venire ad aprire su Viale Italia. Non è uno scherzo, hanno detto veramente queste fesserie.
Mentre i membri della maggioranza continuano a vivere nel mondo dei sogni a Ladispoli IMU, TASI e addizionale IRPEF sono al massimo dell’imponibile, ormai da anni; la tassa sui rifiuti nonostante il 70% di raccolta differenziata non è mai calata, a Cerveteri è diminuita del 20% dopo il primo anno; il degrado regna sovrano nelle aree verdi e nei quartieri periferici; strade e marciapiedi sono in condizioni pietose, per non parlare della viabilità; il Comune non è in grado di garantire nemmeno i livelli minimi di assistenza alle fasce sociali più deboli; l’economia locale sta lentamente morendo; continuiamo a pagare mutui per opere pubbliche incompiute e ripetutamente inaugurate; le casse comunali sono perennemente in rosso per diversi milioni di euro e non ci sono più i soldi nemmeno per cambiare le lampadine negli immobili comunali.
Questo è il risultato di vent’anni di amministrazione di centrosinistra a Ladispoli, un fallimento su tutta la linea. Eppure non era difficile trovare soluzioni per la Città, sarebbe bastato che i nostri amministratori si fossero impegnati sull’essenziale, invece che concentrare le poche risorse ed energie disponibili in attività che poco hanno dato ai cittadini e molto hanno concesso alla speculazione.
Queste stesse persone sono ora in giro per i vostri quartieri, vogliono chiedervi di votarli di nuovo, perché una volta eletti dovranno risolvere i problemi che loro stessi hanno creato. A voi la scelta!
Alessandro Grando
Gruppo Consiliare
Cuori Ladispolani