Vigile del Fuoco deceduto per esposizione ad amianto

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Il Consiglio di Stato respinge l’istanza cautelare del Ministero dell’Interno. Ezio Bonanni (Osservatorio Nazionale Amianto): “ingiusto e ingiustificato il tentativo del Ministero di eludere il diritto al risarcimento del danno”.

Roma, 30 settembre 2021 – Il Consiglio di Stato, Presidente l’ex Ministro Franco Frattini, ha rigettato le richieste del Ministero dell’Interno che aveva fatto istanza di sospensione dell’esecutività della sentenza del TAR del Friuli Venezia Giulia che lo aveva condannato al risarcimento del danno iure hereditario, e delle relative prestazioni in favore dei superstiti (vedova ed orfani) per la morte del Vigile del Fuoco, Stelio Groppazzi, per mesotelioma da esposizione ad amianto dopo atroci sofferenze  e riconosciuto vittima del dovere per causa di servizio.

Stelio Groppazzi con il nipotino Simone

Per circa 34 anni l’uomo è stato in servizio nel corpo del Comando di Trieste e, così come altri suoi colleghi, ha indossato guanti e tute antincendio in amianto. E’ intervenuto negli eventi sismici del Belice, piuttosto che in quello del Friuli Venezia Giulia. Andato in pensione nel 1990 a 56 anni nel 2005 si è ammalato di mesotelioma perché inconsapevolmente esposto a polveri e fibre di amianto che tre anni più tardi, lo ha portato alla morte. I familiari, per rendere giustizia non solo al loro congiunto, ma per fare emergere la problematica di tutti gli altri vigili del fuoco esposti, si sono rivolti all’avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto che, affiancato dall’avv. Alberto Kostoris e dell’Avv. Corrado Calacione del Foro di Trieste, ha avviato una causa contro il Ministero dell’Interno (che inizialmente, aveva addirittura negato che il Vigile del Fuoco potesse essere deceduto per esposizione alla fibra killer) per il riconoscimento di tutte le prestazioni previdenziali, compreso il diritto al risarcimento dei danni.

Dopo le mie denunce sul fenomeno epidemico di mesoteliomi e altre malattie asbesto correlate nel personale della direzione Dipartimento dei Vigili del Fuoco finalmente è stata attivata la sorveglianza sanitaria. Ma non è sufficiente, perché manca un iter accelerato per il riconoscimento dei diritti violati in tema di sicurezza sul lavoro – dichiara Bonanni, che da 20 anni si occupa della tutela delle vittime dell’amianto.

Per questo motivo l’ONA prosegue il suo impegno in tutto il Friuli Venezia Giulia, in particolare nella città di Trieste, ed è operativo tramite lo sportello telematico e il numero verde 800034294. https://www.osservatorioamianto.com/

GROPPAZZI ORDINANZA CONSIGLIO DI STATO