Parco Naturale Regionale Bracciano Martignano e Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria siglano un accordo per il monitoraggio delle faggete di Monte Raschio e la Macchia. Lo scopo è favorire la conservazione dell’habitat, valutato l’effetto congiunto dei cambiamenti climatici e dell’abbassamento del livello idrometrico del Lago di Bracciano.
L’Ente di gestione del Parco Naturale Regionale Bracciano-Martignano ha siglato un accordo con il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) per realizzare un monitoraggio dendroecologico nelle faggete di Monte Raschio ad Oriolo Romano ed in quella di Bassano Romano, detta la Macchia. L’obiettivo è preservare l’habitat 9210 ‘Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex’, valutando l’effetto congiunto dei recenti cambiamenti climatici e dell’abbassamento del livello idrometrico del Lago di Bracciano, considerato che le faggeti termofile nell’area naturale protetta interessano la ZSC IT 6010034 “Faggete di Monte Raschio e Oriolo” presente ad Oriolo Romano, dall’Unesco riconosciuta nel 2017 come patrimonio mondiale dell’umanità in une rete transnazionale di 78 siti naturali collegati in 12 paesi d’Europa: “le faggete vetuste parlano alle nostre radici – sostiene l’Unesco – e raccontano straordinarie storie della nostra evoluzione, impressa nella natura”. L’accordo è di durata annuale ed è finalizzato a valutare l’effetto delle principali variabili idroclimatiche potenzialmente correlate con le dinamiche di crescita delle piante di faggio e la loro capacità di resistenza e resilienza all’aumentare degli eventi siccitosi. Sulla base dei risultati ottenuti, si potrà poi programmare una gestione originata su nuove proposte di interventi selvicolturali che favoriscano la rinnovazione naturale della faggeta al fine di migliorarne la conservazione.
Il CREA, principale Ente di ricerca italiano dedicato all’agroalimentare con competenza scientifica nel settore agricolo e forestale, si è impegnato a prelevare campioni legnosi (carote incrementali), procedendo così ad un’analisi dendroclimatica per comprendere l’influenza del clima e le sue variazioni nel corso del tempo sull’accrescimento dei faggi, specie arborea imponente e frondosa della famiglia delle Fagaceae. L’Ente Parco, attraverso il coordinamento dell’Ufficio Tecnico con l’ausilio del personale Guardiaparco, provvederà invece ad offrire supporto tecnico, logistico ed operativo per sostenere al meglio l’intera operazione di monitoraggio.
Per la parte relativa alla conservazione dell’habitat nella correzione di squilibri ambientali, rivoluzione verde e transizione ecologica, l’accordo è in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che vede l’Italia particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici: “Così come hanno ben colto l’Unesco e il Comitato italiano dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura nella ‘green list’ del recente ampliamento delle faggete vetuste, con questo accordo proseguiamo nella nostra politica di tutela e conservazione biologica ed ecologica del nostro lacustre”, affermano Vittorio Lorenzetti e Daniele Badaloni, rispettivamente presidente e direttore dell’Ente di gestione del Parco Naturale Regionale Bracciano-Martignano, “insistendo sulla faggeta di Monte Raschio a conferma dell’autenticità del riconoscimento di patrimonio mondiale. La sua conservazione è una priorità di per sperimentare buone pratiche di gestione utili alla tutela degli ambienti naturali”.
Parco Naturale Regionale Bracciano-Martignano
Ufficio Comunicazione, Educazione Ambientale e Promozione