DALL’ESORDIO CINEMATOGRAFICO NEL 1973 GIOVANNI VERINI SUPPLIZI CI ACCOMPAGNA LUNGO LA CARRIERA DI MIGUEL BOSÉ, RACCONTANDOCI 45 ANNI DI MUSICA, CINEMA, TEATRO E TV DEL POLIEDRICO ARTISTA SPAGNOLO CHE TANTO SUCCESSO HA AVUTO IN ITALIA.
Scrittore, critico musicale e titolare dello storico Wanted Record, una vita per la musica, perché raccontare Bosé?
É stato il primo artista che ho seguito da piccolo. Avevo solo cinque anni e in Italia Bosé ebbe molto successo con Super Superman, in Italia era famosissimo. Da allora non ho smesso di seguirlo, sono cresciuto e ho cambiato più volte gusti musicali, dagli Smiths agli Iron Maiden, per citarne qualcuno. Nel frattempo è cresciuto musicalmente anche Bosé, per questo un libro su di lui. Volevo dare un senso a una mia ‘fede artistica’ che dura da oltre quarant’anni.
Quanto racconta di te quest’opera?
Probabilmente molto, perché se segui così tanto un artista, qualcosa che lui comunica avrà a che fare con te in qualche modo. Seguendolo dal 1979, racconta indirettamente una vita intera, la mia come quella di tante altre persone che lo seguono dagli esordi.
Labirinto Bosé non è una biografia quanto piuttosto una raccolta minuziosa e dettagliatissima di dichiarazioni, raccolte in anni e anni attraverso radio, TV, stampa, e frequentazioni di tour e spettacoli. Un lavoro capillare, pensi sia un genio incompreso?
Un grandissimo artista sicuramente, forse da molti, incompreso. Tra gli intenti di questo libro c’è quello di voler far comprendere ‘l’artista Bosé’, che spesso, soprattutto in Italia, viene relegato ai soliti successi. Le 400 pagine di questo libro dimostrano una carriera vastissima e anche difficile da seguire nella sua interezza, proprio per la poliedricità dello stesso.
Cosa vuoi dire nel titolo?
Ha un doppio significato: è un riferimento chiaro a un album di Miguel Bosè che si intitola appunto Labirinto, è il mio preferito se dovessi sceglierne uno. Inoltre si riferisce al labirinto artistico che è la sua carriera: piena, fitta di lavori, musica, cinema, teatro, TV. Un vero e proprio labirinto in cui perdersi e uscirne arricchito.
Raccontaci un aneddoto sulla sua vita
Sceglierne uno è difficilissimo. Mi piace incuriosire l’eventuale lettore: ha lavorato con numerosi artisti, in vari ambiti: Almodóvar, Andy Warhol, Dario Argento, M.Stipe dei R.E.M., Shakira, R. Martin, Peter Hammill, T. Ferro, Noa. Impossibile elencarli tutti, senza contare l’importanza che hanno avuto nella sua infanzia gente come Picasso, Visconti, Hemingway, insomma, non una vita qualunque.
Una lettura esclusiva dei nostalgici degli anni ’80 oppure godibile anche da un 2001?
Una lettura per curiosi! Nei paesi latini soprattutto, Bosé è ancora una superstar, apprezzatissimo anche dai giovanissimi.
Ha ricevuto una copia del tuo tributo l’affascinante spagnolo?
L’ho incontrato diverse volte alcuni anni fa, ma il libro non era ancora in cantiere. Ho cercato di fargli avere una copia, spero tanto l’abbia ricevuta e che la legga. Ho messo l’anima per scriverlo, sarei contento se lo apprezzasse.
MIGUEL BOSÉ
Chi è veramente Miguel, il buen muchacho? Tornato sotto i riflettori per la sua posizione distante della narrazione pandemica ufficiale, il cantante attualmente vive in Messico, impegnato nel talent La vox Mexico.
Il libro è corredato da schede dettagliate della discografia di Bosè e dei film ai quali ha partecipato, arricchito da dichiarazioni dell’artista e di suoi colleghi e amici tratte da riviste, trasmissioni TV, comunicati stampa, interviste, ma soprattutto con interviste originali realizzate appositamente per il libro a: Luigi Faccini, Red Canzian, Janis Ian, Lindsay Kemp, Danilo Vaona, Mauro Sabbione, Oscar Gómez, Russ Ballard, Graham Preskett, Maurizio Fabrizio, Steve Kipner, Peter Hammill, Guido Harari, Sergio Cossu, Paolo Gianolio, Daniele Tedeschi, Carlo Massarini, Luisa Corna, Gary Clark, Martin Ansell, Alan Childs, Arturo Soriano, Larry Mitchell, Carlo Marrale, Graziano Accinni, Luca Vittori, Simon Toulson-Clarke, Emilio Farina, Giovanni Boscariol, Paolo Costa, Maurizio Sgaramella, Pedro Andrea, Noa, Spankox, Nicolás Sorin, Davide Rampello.
Prefazione di Enzo Gentile, giornalista, scrittore e critico musicale
L’immagine di copertina è firmata da Andrea Fumagalli (@andy_bluvertigo)