PRO VAX O NO VAX?

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pro vaccino

Voglio scrivere oggi di un tema che sta imperversando in tutti i mass media ormai da molti mesi.

Dottor Riccardo Coco
Dottor Riccardo Coco
Psicologo – Psicoterapeuta

Come psicologo non mi permetto di dire alcunché sui vaccini, tuttavia ritengo di avere voce in capitolo per poter parlare di comunicazione umana circa i vaccini. Fruendo da cittadino dei vari mass media, ho notato il clima d’odio che ha investito questo argomento, con sostenitori agguerriti di una fazione e di un’altra. Diversi giornalisti ed anche virologi hanno usato parole forti per difendere la loro posizione pro-vaccino, così come dalla parte opposta sono volate parole grosse contro i pro vaccino “servi del sistema” ed è stato paragonato il green pass alla tessera del periodo nazi-fascista, etc. etc. Insomma il clima è molto teso. Ecco il punto di cui vorrei discutere è proprio questo: ovvero il bisogno umano di dover canalizzare la propria aggressività su qualche tematica e su altri membri della nostra specie. Questo avviene fin dagli albori della nostra evoluzione: i primi Homo Sapiens infatti entrarono in competizione con i preesistenti Neanderthal e li portarono piano piano all’estinzione. Eppure eravamo pochi rispetto alle risorse ed al territorio, si sarebbe potuto vivere pacificamente assieme senza entrare in competizione e scontro per qualche motivo, ma così non fu, come non fu in nessun periodo della storia umana da allora ad oggi.

La nostra storia è infatti piena di esempi di come la guerra con i nostri simili abbia costituito una costante: fratello contro fratello, come Caino ed Abele o Romolo e Remo, gruppo contro gruppo, nazione contro nazione, etc. Il “siamo solo noi” urlato da Vasco Rossi, comporta che dall’altra parte ci sia un “siete solo voi”, “gli altri” da combattere e verso cui opporsi. Sembrerebbe insomma che il “fare la guerra” e prendere posizione in una fazione per dare addosso ad un’altra sia nel nostro DNA. Ed in effetti siamo una specie molto aggressiva e infestante ed il pianeta nei suoi vari ecosistemi lo sa bene. A tal proposito una nota psicoanalista di nome Melanie Klein (1882-1960) riteneva che gli esseri umani universalmente nascano con una quota di aggressività molto elevata che devono imparare a gestire in vari modi, adottando diversi meccanismi di difesa psicologici, cominciando proprio dal modularla nella relazione con la loro madre e contro di essa, che è però al contempo fonte della loro sopravvivenza fisica ed emotiva.

Io credo che se è vero che siamo una specie animale molto aggressiva, non è vero che siamo condannati alla bellicosità. La cultura può fare molto per modulare la nostra indole aggressiva ed aiutarci a canalizzarla in modi “sani”, ma certo non questa cultura che invece incita al divisionismo e al campanilismo: nel nostro piccolo per esempio possiamo osservare le rivalità tra ladispolani e cervetrani, tanto per dire. Ecco, secondo me quanto sta accadendo intorno al tema vaccino non è che un riflesso, un altro estremo esempio, di quanto noi Homo Sapiens andiamo facendo da millenni. Ne abbiamo bisogno di comportarci così, tuttavia non siamo per forza costretti dalla nostra natura ad agire le nostre pulsioni aggressive: non possiamo eliminarle, ma possiamo governarle ed utilizzarle diversamente, ma certo per poterlo fare dobbiamo prima diventare coscienti di come funzioniamo a livello psicologico. Motivo per cui ho scelto di scrivere questo articolo dandogli questo taglio.