DISABILI SCRIVONO A PASCUCCI:“DISCRIMINATI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA”

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MICROCHIP NEI MASTELLI, LE ASSOCIAZIONI DI MALATI ACCUSANO SINDACO E ASSESSORE GUBETTI DI METTERE A REPENTAGLIO LA SALUTE DI UN DISABILE: DA UN MESE NON GLI RITIRANO I RIFIUTI, MA C’È L’ALTERNATIVA.

di Maurizio Martucci

Raccolta differenziata, da Cerveteri una storia che ha dell’incredibile: un disabile affetto da grave patologia ambientale scrive al Sindaco e all’assessore all’ambiente per trovare un’alternativa: i mastelli dotati di microchip RFID emettono radiofrequenze a bassa intensità dannosi per la sua particolare condizione di salute.

Due anni di silenzi senza risposte fino all’incredibile, non gli ritirano l’immondizia da oltre un mese perché impossibilitato ad adottare il protocollo della differenziata e, con un adesivo che sa di beffa, gli operatori ecologici gli intimano pure una sanzione, equiparandolo ad un trasgressore perché lascia i rifiuti (differenziati) in sacchetti trasparenti e non nei mastelli. Infine la promessa di una soluzione dall’Ufficio Servizio Ambiente e Mobilità, ma nulla più.

Così insorgono le associazioni dei malati che interrogano Pascucci e Gubetti, denunciando l’incresciosa discriminazione che getta un’ombra sull’effettiva sensibilità dell’amministrazione verso chi è più sfortunato. “Ho una forte disabilità ambientale che mi impedisce di tenere in dotazione i mastelli – dichiara a L’Ortica il cittadino colpito dal problema – dal 2019 scrivo continuamente al Sindaco, all’assessore all’ambiente e alla Camassambiente sperando di risolvere la questione che invece sta assumendo contorni inquietanti, ora insopportabili. Devo accumulare l’immondizia nella mia casa e dopo portarla all’isola ecologica comunale. Su interessamento della Gubetti, l’ufficio comunale mi aveva promesso una soluzione, ma finora solo attesae nulla più”.

Non sono le bastate PEC di diffida, email di chiarimenti, persino contatti telefonici: la latitanza si trincera dietro al rigido protocollo adottato nel progetto ‘Cerveteri porta a porta’, dove non vengono considerate soluzioni alternative di conferimento rifiuti, indispensabili invece per chi, magari portatore di un handicap ambientale, non può adottare i mastelli provvisti di microchip con tecnologia RFID, identificazione tramite radiofrequenze. Del caso si è occupata la locale APS (promozione sociale) Parco degli Angeli, ma pure altre onlus di rilievo nazionali. Hanno scritto al Sindaco il Comitato Oltre la MCS e l’associazione di volontariato (ODV) per disabili Obiettivo Sensibile.

“Per questi soggetti tenere in dotazione mastelli provvisti di microchip con tecnologia RFID comporterebbe inevitabilmente un repentino aggravamento della sintomatologia e dello stato di salute – l’ODV con sede in Trentino scrive, riferendosi ai malati ambientali– ricordando come il Sindaco abbia l’obbligo di tutelare la salute pubblica dei cittadini sul proprio territorio, auspichiamo un immediato, completo ed adeguato ripristino del servizio e che vengano quindi considerate soluzioni alternative nel protocollo adottato nel progetto di raccolta rifiuti del comune di Cerveteri, indispensabili per chi è affetto da Ipersensibilità ai Campi Elettromagnetici, non potendo adottare i mastelli provvisti di microchip con tecnologia RFID”.“La raccolta dei rifiuti in modalità Smart potrebbe provocare un peggioramento delle condizioni di salute già compromesse della persona in questione– continua invece il comitato in difesa dei malati si sensibilità chimica multipla (MCS) – invitiamo Sindaco e assessore a favorire la relazione tra istituzione, cittadino e territorio attraverso l’ascolto delle problematiche individuali, per abbattere quelle barriere invisibili che ostacolano valori come la consapevolezza e l’empatia nel rispetto del benessere individuale ma anche collettivo.

I disabili non possono e non devono essere lasciati soli, ma la comunità e le istituzioni devono mettere in atto quei sostegni che possano favorire l’inclusione evitando l’isolamento sociale e contrasti con la pubblica amministrazione”. Nella lettera, il Comitato Oltre la MCS individua poi una soluzione percorribile, stranamente ignorata dai tecnici: la delibera TARIP 2021 del Comune di Cerveteri recepisce infatti il decreto del 2017 del Ministero dell’Ambientein cui l’alternativa al microchip è, ad esempio, nel “codice fiscale dell’utente titolare dell’utenza e dei suoi familiari conviventi, quindi il riconoscimento del rifiuto non necessariamente deve avvenire tramite la nuova tecnologia SMART- RFID”.