«VACCINARE I BAMBINI CONTRO LA SARS COV 2?UN RISCHIO NON GIUSTIFICABILE»

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vaccinare i bambini

A SOSTENERLO È LA PRESTIGIOSA RIVISTA SCIENTIFICA BRITISH MEDICAL JOURNAL E OLTRE MILLE SANITARI CHE FIRMANO L’APPELLO PER UNA MORATORIA DELLA VACCINAZIONE SPERIMENTALE SUI MINORI.

di Miriam Alborghetti

Vaccinare i bambini contro la Sars CoV2 è pericoloso non solo per loro. Ma per tutti. A sostenerlo è una delle riviste più autorevoli di medicina, il British Medical Journal. «In questo momento è difficile giustificare il vaccino contro la covid-19 per la maggior parte dei bambini nella maggior parte dei paesi». Così inizia l’editoriale del BMJ, Vaccinating children against SARS-CoV-2, secondo il quale la vaccinazione nei bambini, offre un beneficio molto limitato dal punto di vista della protezione, in quanto “la gravità della Covid-19 nei minori sotto i 12 anni è simile a quella dell’influenza, e i dati preliminari suggeriscono che la malattia causata dalle varianti rimane lieve nei bambini piccoli”.

I bambini inoltre sembrano essere meno suscettibili degli adulti non solo all’infezione ma anche alla trasmissione. Dunque la vaccinazione dei bambini non produce neanche un beneficio di tipo collettivo. Ma il punto cruciale sta nelle “conseguenze indesiderate” di una vaccinazione massiva in età pediatrica:

1. Quando la circolazione del virus diminuisce – spiega l’articolo – l’età dell’infezione primaria aumenta e, poiché l’età è direttamente associata alla patogenicità, vaccinare i bambini porterebbe probabilmente a tassi di infezione inferiori ma a tassi di mortalità più elevati.
2. A seconda della durata relativa dell’immunità indotta da vaccini e infezioni e il tasso di cambiamento antigenico virale, la vaccinazione dei bambini potrebbe aumentare la frequenza di grandi epidemie stagionali, portando a un aumento complessivo della morbilità e mortalità indotte dal virus.
3. I vaccini mRNA contro la SARS-CoV-2 inducono risposte anticorpali maggiori rispetto all’infezione naturale, ma possono suscitare risposte delle cellule T CD8 che sono meno protettive contro le varianti future.

MILLE MEDICI FIRMANO L’APPELLO PER MORATORIA
Le preoccupazioni del BMJ sono condivise da numerosi medici e scienziati di tutto il mondo. Sono oltre mille i sanitari che hanno aderito all’appello per la moratoria presentata dalle associazioni della Rete Sostenibilità e Salute in cui si chiede di non vaccinare i più piccoli. Un’iniziativa che segue quella lanciata da 93 medici israeliani e un’altra, in Regno Unito, firmata da 40 scienziati inglesi, con lo stesso scopo. Eduardo Missoni, docente di Global Health all’Università Bocconi, medico specialista in malattie tropicali, ha spiegato le ragioni dell’appello: i motivi per cui i firmatari chiedono di non procedere con le vaccinazioni ai bambini sono tre.
Innanzitutto i bambini sono a rischio minimo di Covid, dai 18 anni in giù il rischio per i giovanissimi è irrilevante.
Secondo motivo: Il vaccino protegge dalla malattia chi lo riceve, e riduce ma non evita l’infezione e la possibilità di contagiare altri. Una volta vaccinate le persone più a rischio, non c’è motivo per cui i bimbi debbano essere sottoposti al trattamento.
Terzo motivo: i bambini non sono fonte di contagi-cluster significativi per gli adulti. È soprattutto vero l’inverso. «I vaccini anti- covid 19 – si legge nell’appello – sono tutt’ora oggetto di sperimentazione e i dati su sicurezza ed efficacia sono ancora insufficienti per una approvazione completa…Temiamo che in questo momento ci sia una sottostima di eventi avversi, alcuni dei quali non sono immediati e per questo ancora sconosciuti, ad esempio sulle piastrine e sulla pressione arteriosa…C’è la teorica possibilità di ADE con rischio di malattia polmonare più grave quando un vaccinato incontra i virus circolanti…Esiste il rischio di reazioni autoimmuni…”.

L’APPELLO DEI MEDICI INGLESI:“TROPPI RISCHI”
Un team di medici inglesi (Unite4Truth), si è espresso in modo particolarmente allarmato: “Ricordate il vaccino contro l’influenza suina, Pandemrix? Lanciato a seguito della pandemia del 2010, ha provocato in bambini e adolescenti oltre mille casi di una lesione cerebrale devastante (narcolessia), prima di essere ritirato. – dichiara il team in un’intervista – Poi ci fu in Dengvaxia, un nuovo vaccino contro la Dengue, che fu distribuito anche ai bambini prima dei risultati completi dello studio e ne sono morti una ventina… Non dobbiamo rischiare di ripetere errori del genere con i vaccini Covid-19…I sistemi immunologici e neurologici dei bambini sono ancora in fase di sviluppo, rendendoli potenzialmente più vulnerabili agli effetti avversi rispetto agli adulti.
Sono già stati evidenziati collegamenti con malattie autoimmuni e possibili effetti sulla fertilità. Un documento pubblicato di recente ha sollevato la possibilità che i vaccini a mRNA Covid-19 possano innescare malattie neurodegenerative, basate sui prioni. Ma la cosa più importante è che tutti i rischi siano essi potenziali, conosciuti e sconosciuti, devono essere considerati sul piatto della bilancia contro i rischi del Covid19 stesso…Tutti gli interventi medici comportano un rischio, quindi abbiamo il dovere di agire con cautela e proporzionalità. Questo è particolarmente vero quando si prende in considerazione un intervento di massa su una popolazione assolutamente sana. Deve esserci una chiara evidenza di benefici, di gran lunga superiori ai danni. Le attuali evidenze disponibili mostrano chiaramente che il calcolo del rischio rispetto al beneficio NON supporta la somministrazione di vaccini Covid-19 nei bambini. Concludiamo che è irresponsabile, in quanto non necessario, includere i bambini sotto i 18 anni nella vaccinazione Covid-19 nazionale».