A CERVETERI IL PARCO DELLA DISCORDIA FINISCE AL TAR

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IL COMUNE ANNI FA SFRATTÒ IL GESTORE CHE ACCUSA: «IL TERRENO NON È DI PROPRIETÀ COMUNALE: FAREMO VALERE I NOSTRI DIRITTI». DURO ATTACCO DI ORSOMANDO E DE ANGELIS.

Un parco conteso, dispute a colpi di carte bollate. Situazioni che si possono creare in una città, ma che stavolta gettano parecchie ombre su una questione spinosa, ossia quella di un’area verde di Cerveteri che si trova in via Oscar Romero. Ad esprimere il concetto sintetizzando la vicenda in poche parole è l’ex gestore del parco Fürstenfeldbruck, che più o meno due anni fa è stato cacciato via. Lui stesso lo racconta. «Il Comune ci ha sfrattato ma ancora non ne capisco il motivo visto che il terreno non è di sua proprietà». A parlare è Mauro Di Serafino. Un caso molto complicato destinato a questo punto a risolversi nelle aule di tribunale visto che ha effettuato ricorso al Tar. Il signor Di Stefano è tornato a parlare dopo parecchio tempo con dichiarazioni del tutto inaspettate.

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Un’importante area verde della città è chiusa da anni e l’amministrazione comunale non ha più aperto i cancelli e non per la pandemia, quella non c’entra nulla. Peccato, era un punto di riferimento per le famiglie. «In questi giorni sono stato convocato da un dirigente del municipio, – ammette l’ex gestore Di Serafino – solo che alla fine dopo tanto parlare non mi è stato mostrato l’atto che questo terreno sia comunale. Non mi ha mai risposto nessun politico di questa amministrazione nonostante avessi scritto sin da subito che la convenzione stava per scadere. Perché? Cercheremo di far valere i nostri diritti.

Inoltre che fine hanno fatto gli animali dello stagno? C’erano anatre, papere e pappagalli. Ricordo ancora quel giorno che si presentarono i tecnici comunali e i vigili urbani per notificarci lo sfratto». La giunta comunale risponde. «In merito alla proprietà dell’area su cui era stato realizzato il punto verde qualità – dice Elena Gubetti, assessora alle Politiche ambientali – è attualmente in corso un’istruttoria per verificare di chi sia la proprietà. L’ex gestore non disse mai di essere il proprietario durante i mesi precedenti alla chiusura del parco nelle lettere di interlocuzione con il Comune. Solo ora rivendica la proprietà. Lasciamo lavorare gli uffici che sicuramente porteranno chiarezza sui fatti».

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Ma ora è lopposizione a tornare alla carica con dichiarazioni al vetriolo. «Dalle carte in possesso – denunciano i consiglieri comunali di opposizione Salvatore Orsomando (Forza Italia) e Aldo De Angelis (Trasparenza e Legalità) – il comune di Cerveteri risulta non essere mai stato proprietario di quell’area e che, invece, l’attuale proprietà della medesima risulti addirittura ai genitori del gestore sfrattato. Un grande pasticcio. Esigiamo immediati chiarimenti da parte di tutte le figure istituzionali coinvolte e siamo pronti a costituirci parte civile nel contenzioso che comunque potrebbe mettere a repentaglio la salvaguardia del bene pubblico».
Nell’aprile del 2019 proprio in funzione della scadenza della richiamata convenzione, avvenuta il 3 giugno 2018, il Comune emetteva l’Ordinanza di sgombero. E i due consiglieri di minoranza attaccano ancora: «Siamo sconcertati per l’imbarazzante vicenda – dicono – e scandalizzati dalle parole dall’assessora Gubetti che, come se nulla fosse, oltre a non prendere minimamente in considerazione i citati atti emessi dai Dirigenti del Comune i quali dimostrano la non titolarità dell’area da parte del Comune di Cerveteri, parla persino di un’istruttoria in corso per verificare di chi sia la proprietà. E allora le domande nascono spontanee. Ma l’assessora si rende conto che dopo due anni che il gestore del parco giochi è stato sfrattato, parla di un’istruttoria per verificare di chi è la proprietà dell’area oggetto dello sfratto? L’istruttoria, per capire se l’area fosse nella piena proprietà del Comune di Cerveteri, doveva essere attivata prima del procedimento: ma siamo su “Scherzi a parte”?»

Cristiano Cimarelli