Bracciano ed Acea: matrimonio consumato

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Il Comune azionista della multinazionale. Poca trasparenza su concentrazioni di arsenico e floruri

Cittadini di Bracciano azionisti della multinazionale Acea. In sfregio alla trasparenza su sorella acqua poche o nulle sono oggi le informazioni sulla qualità dell’acqua che consumano i braccianesi, un tempo molto esperti sulle concentrazioni di arsenico e floruri. Bracciano peraltro è divenuta azionista Acea seppure in minima misura e ciò potrebbe aver svilito la volontà dell’amministrazione, a guida Armando Tondinelli, di perseguire la stessa multinazionale in sede di giudizio penale per il disastro ambientale risalente al 2017. Il “parere dell’organo di revisione sul bilancio di previsione” (questo il nome preciso ndr) ha infatti di recente posto in evidenza  che il Comune di Bracciano aderisce alla società Acea spa in misura inferiore all’1 per cento ed in particolare per la percentuale dello 0,00117390. Inoltre lo stesso documento indica che il Comune di Bracciano aderisce anche ad Acea Ato 2 spa in misura inferiore all’1 per cento, ovvero per lo 0,0000276 per cento. Queste partecipazioni, seppur minime, potrebbero incidere sull’atteggiamento del Comune di Bracciano in sede penale nei confronti dei vertici del 2017 della stessa Acea. Ad oggi infatti, nonostante la prima udienza al Tribunale di Civitavecchia de facto sia slittata ad ottobre 2021, l’amministrazione comunale di Bracciano non si mostra intenzionata a presentare una propria costituzione di parte civile. E’ un po’ la rottura di quel “fronte comune” che nei giorni del lago in secca aveva unito, di qua e di là delle sponde lacustri, amministrazioni di diverso colore politico. Bracciano sembra oggi aver trovato il suo posto affianco ad Acea che ripaga la cittadina con le cosiddette Case dell’Acqua. Al riguardo è recentissima la delibera con la quale si dà il placet ad una nuova, la seconda, Casa dell’Acqua in via Paolo Borsellino. Molto datati e nascosti nei meandri di siti internet restano invece i dati sulla qualità dell’acqua che i braccianesi si bevono ogni giorno, con la quale cucinano, si lavano i denti, preparano il thè ed altro. Dovrebbero, secondo normativa, essere messi ben evidenza sul sito del Comune di Bracciano. Invece per trovarle dopo una certosina ricerca sul sito del gruppo Acea troviamo alcune tabelle, ferme a cinque mesi fa ovvero a dicembre 2020. Se si considerano i dati di maggior rilievo in considerazione della vulcanicità del territorio sabatino, ovvero arsenico e floruri, si scopre che il valore medio dell’arsenico è poco sotto la soglia dei 10 microgrammi litro previsti dalla normativa europea ovvero a 9,2 microgrammi al litro per l’acquedotto Fiora. Per i floruri il valore medio indica, sempre per l’acquedotto Fiora un dato di 1,35 milligrammi al litro su un valore limite di legge di 1,50. Oggi con Acea Ato2, a Bracciano, tutti pagano e nessuno sorveglia.