A LADISPOLI E CERVETERI CI SI PREPARA ALLA TINTARELLA CON LE SOLITE NORME DI DISTANZIAMENTO E L’INCUBO EROSIONE.
Distanze, sanificazioni, erosione. Si torna al mare ma sempre con i rigidi paletti di questa epoca. «Meglio di niente», dicono comunque balneari e turisti. Ma a Ladispoli, come a Cerveteri, c’è subito una considerazione da fare. Lo spazio sarà sempre minore, il numero degli ombrelloni limitato però le prenotazioni, specialmente per i mesi di luglio e agosto, procedono a passo spedito. Questo perché in primis i romani hanno deciso di non avventurarsi all’estero o in altre regioni, e vogliono garantirsi la comoda tintarella negli stabilimenti dopo un anno di ansie e fatiche.
Ed ecco che le agende dei balneari iniziano a riempirsi. Una notizia confortante per l’economia che però si scontra con due problemi.
Il primo: le normative anticovid. I gestori delle strutture saranno obbligati sempre a rispettare le distanze (l’ordinanza comunale è consultabile sull’albo pretorio del portale del municipio) e così moltissimi ombrelloni – di media tra il 30 e il 40% – resteranno nelle cabine. I titolari dovranno assicurare almeno un’area disponibile di 10 metri quadrati ad ombrellone. La distanza tra sdraio, se non poste sotto un ombrellone, deve essere di un metro e mezzo. Sia il personale delle strutture che i clienti dovranno sottoporsi alla misurazione della temperatura.
La seconda complicazione: l’erosione. Le mareggiate quest’anno hanno rosicchiato numerosi tratti di costa e il conto ora lo pagherà la categoria costretta a rinunciare ad ulteriori porzioni di arenile. Molti addetti ai lavori se n’erano resi conto già in inverno e per questo invocavano soluzioni concrete. Ma le scogliere, grazie ai 6 milioni di euro della Regione, saranno realizzate ormai il prossimo anno a Ladispoli. Scenario identico per le spiagge libere, divorate e con meno possibilità di poter piazzare sdraio e asciugamani. Soffre la parte sud di via Marina di Palo, quella verso il bunker con i resti antichi delle necropoli, così come quella centrale di via Regina Elena. Sabbia divorata poi anche in via Santa Severa. Sarà difficile per i turisti trovare sempre accesso. In spiaggia la tintarella sì ma con l’obbligo di stare a un metro dal vicino, distanza che aumenta a 1,5 se si è sdraiati su telo da mare o lettino. E gli ombrelloni dovranno essere a 4 metri l’uno dall’altro.
Le reazioni a Ladispoli e Cerveteri. «Dovremmo convivere con l’erosione – parla Gianluca Vannoli, proprietario di Ezio la Torretta –rispetto agli anni precedenti potremmo collocare un 40% in meno di ombrelloni. I prezzi però non li abbiamo aumentati. Registriamo una grande richiesta di prenotazioni per i prossimi mesi».
«Il tempo per fare i calcoli è finito – spiega Simone Tedeschi, titolare del Blue Marlin – purtroppo non avremo un buon 35% di ombrelloni però confermo che ci sono già tante richieste per il mensile e lo stagionale a luglio e agosto. Si lavorerà con meno clienti e con i soliti dubbi relativi ai contagi e alle varianti però siamo ottimisti». Dai primi riscontri emerge che si punterà meno sul giornaliero. «Potrà accadere – conferma Maurizio Milani, gestore del Bep Bop A Lula – che nel fine settimana i clienti non trovino posto. Nella nostra situazione una ventina di ombrelloni li lasceremo chiusi inevitabilmente e purtroppo le mareggiate, specie quelle caratterizzate dai venti di scirocco, potrebbero toglierci ancora più sabbia. Abbiamo subito danni, il mare ci ha già distrutto la pedana e portato via il pattino».
Controlli. Nel frattempo anche i Comuni si sono messi in moto per programmare la gestione negli arenili pubblici anche se con la metà dei fondi provenienti dalla Regione. Se ne sta discutendo in queste ore ma l’obiettivo sarà quello di cercare di avvalersi anche quest’anno delle varie associazioni di volontariato.