MA BISOGNA ANCHE ASPETTARE. «MIO ZIO IN ATTESA NELLA CAMERA MORTUARIA», È LO SFOGO DI UN CITTADINO. MENTRE A CERI LE TOMBE SI ALLAGANO.
Vicenda nota a Cerveteri il caos nei cimiteri per gli spazi ridotti al lumicino. Quello che emerge in questi giorni però è un quadro ancora più complicato per le conseguenze di una situazione di certo problematica e che ancora non vede soluzione. Un disagio testimoniato dalle stesse famiglie cerveterane che stanno patendo più del dovuto le croniche difficoltà di trovare un posto al camposanto. «Al cimitero sono finiti i posti: mio zio è rimasto in attesa della cremazione nella camera mortuaria e c’erano anche altri defunti. L’alternativa sarebbe stata la quarta fila al cimitero del Sasso ma come potrebbe un anziano poi recarsi in una frazione lontana parecchi chilometri per far visita alla tomba di famiglia? Eppure la classe politica conosce da anni questo caos». A Cerveteri si sfoga Stefano, cittadino che ha perso il proprio caro per un malore improvviso all’età di 71 anni.
Gli spazi per seppellirlo nel cimitero nuovo di via dei Vignali sono terminati da un pezzo. Nelle altre due strutture, il cimitero Monumentale e quello della frazione Ceri, si registra il tutto esaurito. Restano due le possibilità ai parenti che hanno perso un familiare: o il camposanto del Sasso, molto distante come dal centro abitato come raccontato da Stefano, oppure la cremazione a Civitavecchia. Ma a quanto pare si deve attendere qualche giorno in più.
Opposizione. Il dibattito politico è molto acceso su questa tematica. Ne hanno parlato recentemente anche i consiglieri comunali Anna Lisa Belardinelli e Luca Piergentili puntando l’indice contro la maggioranza senza troppi giri di parole. A rincarare la dose ci pensa un altro consigliere. «Dell’emergenza già si sapeva da tempo – è la critica di Lamberto Ramazzotti, consigliere comunale – tant’è che già sei anni fa si doveva procedere alla costruzione di nuovi loculi. In più mi risulta che la camera mortuaria non sia dotata di cella frigorifera. Ci attiveremo nelle prossime ore per capire quello che sta accadendo».
Le reazioni. «Comprendiamo il disagio – è la risposta di Matteo Luchetti, neo assessore ai Lavori Pubblici – ma posso garantire che la nostra amministrazione si sta impegnando al massimo per trovare una soluzione che al momento non può che essere provvisoria. C’è la volontà di creare una nuova fila di loculi proprio nel cimitero di via dei Vignali e inseriremo dei fondi in bilancio». E intanto le abbondanti piogge dell’ultimi periodo non fanno che complicare la situazione dopo le infiltrazioni d’acqua nei fornetti del cimitero di Ceri segnalate dagli abitanti. «Siamo al corrente delle difficoltà strutturali – è quanto sostenuto sempre dall’assessore cerveterano Matteo – e posso dire che abbiamo già effettuato un sopralluogo con la municipalizzata Multiservizi. Continueremo a monitorare la parte interessata tenendo in considerazione che quell’area è comunque soggetta a vincoli».
Il piano fallito. Cerveteri continua evidentemente a pagare lo scotto del progetto saltato relativo alla realizzazione del quinto cimitero ma il bando non andò in porto per via di alcune anomalie nella procedura. Ad aprile 2019 il Comune corse ai ripari procedendo con le estumulazioni di 40 salme sepolte tra il 1934 e il 1950 in tombe abbandonate. A settembre del 2016 e fino all’anno successivo fu il cimitero ladispolano a mettere a disposizione 50 loculi. A sentire Palazzo Falcone si tratta di un accordo di decine e decine di migliaia di euro ancora non saldato.