BRACCIANO: TEKNEKO CITATA IN TRIBUNALE DA FLAICA LAZIO

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MURO CONTRO MURO TRA AZIENDA E SINDACATO. IL COMUNE NON INTERVIENE.

di Graziarosa Villani

Finisce in Tribunale, dinanzi al giudice del lavoro, la vertenza Tekneko a Bracciano. Due i procedimenti avviati su ricorso del sindacato Flaica Lazio che rappresenta i lavoratori in forze alla Tekneko l’azienda di Umberto di Carlo che ha in appalto il servizio di igiene urbana.

Un primo ricorso riguarda il licenziamento del lavoratore Giancarlo Crispino, buttato fuori dall’azienda, dopo dieci giorni di sospensione senza retribuzione, per aver condiviso sul proprio profilo social un volantino che annunciava uno sciopero dei lavoratori.
La seconda vertenza, come conferma Amedeo Rossi di Flaica Lazio, riguarda la condotta antisindacale messa in atto non solo nei confronti di Crispino, che rivestiva anche un ruolo di dirigente sindacale, ma anche con la violazione del verbale dell’incontro del 21 novembre 2020 tra azienda e sindacato che prevedeva una nuova convocazione nella sede madre di Avezzano il 15 dicembre, convocazione che non c’è stata nonostante una specifica richiesta inviata all’azienda.

L’azienda ha poi proceduto al licenziamento anche di un altro lavoratore che, per suo conto, sta provvedendo alla propria difesa. Quanto è accaduto ha creato un clima di terrore tra i lavoratori che ora non osano sollevare alcuna protesta e lavorano a testa bassa. A più riprese il sindacato ha chiamato in causa l’amministrazione comunale, tacciata dalle forze di opposizione di immobilismo alla Ponzio Pilato, che non ha inteso intervenire in difesa dei lavoratori né ha dato alcuna rassicurazione sull’effettività dei controlli fatti sul servizio. Il sindacato ha pubblicamente denunciato che il capitolato d’appalto resta disatteso in vari ambiti. Analoga critica è stata fatta dall’ex vicesindaco Gianfranco Rinaldi nel corso del presidio di solidarietà nei confronti dei lavoratori. Segnalato inoltre sui social anche il mancato rispetto da parte della Tekneko, operativa a Bracciano da marzo 2018, degli obblighi di legge per l’assenza della Carta della Qualità dei Servizi.

Non accolta la richiesta dei consiglieri di opposizione di convocare con urgenza un incontro tra l’azienda, le rappresentanze sindacali dei lavoratori e i rappresentanti istituzionali di tutte le forze politiche sedute in consiglio, per l’istituzione di un tavolo di confronto per verificare la corretta esecuzione dei servizi da espletare e il rispetto dei diritti dei lavoratori”. In una interrogazione l’opposizione chiedeva inoltre conto dell’effettivo svolgimento dei “controlli periodici relativi alla verifica del corretto svolgimento dei servizi come da capitolato di appalto”. Da rileggere attentamente inoltre alla luce dei dati del Catasto Rifiuti Sezionale Nazionale elaborato da Ispra il dato sulla percentuale di raccolta differenziata. Nel 2019, con 18.897 abitanti, la percentuale di differenziata a Bracciano secondo Ispra è stata del 74,86 per cento su un totale di rifiuti prodotti di 7.562,010 tonnellate e una produzione dei rifiuti pro capite di 400,17 chili per abitante. Nel 2010, con 18.889 abitanti, la produzione di rifiuti pro capite a Bracciano era di 595,80 chili per abitante e di 11.254,103 tonnellate annue complessive.

In questi 10 anni per fattori quali crisi economica o maggiore consapevolezza ambientale a Bracciano sono stati prodotti meno rifiuti. Il dato sulla differenziata effettuata in parte con il sistema di raccolta porta a porta e in parte con il conferimento presso l’isola ecologica è in crescita. A dicembre 2020 il report aziendale Tekneko indicava il 76,41 per cento.