Nulla di pericoloso alla fine, la donna aveva seguito una conferenza nei mesi scorsi e poi ha dato l’allerta ai carabinieri.
Un ordigno nella cantina? Sì, a quanto pare dopo che una donna di Ladispoli stava sistemando alcune ferraglie tra la cantina e il giardino del suo padre defunto. La signora, essendosi ricordata di quando appreso in una conferenza del controllo vicinato Cerenova-Campo di Mare sulla sicurezza pirotecnica, ha deciso di contattare direttamente il responsabile, Enzo Musard, che ha consegnato naturalmente alla signora di rivolgersi subito ai carabinieri. Lo stesso Musard ha raccontato al vicenda: “Da un sopralluogo effettuato sul posto, l’oggetto abbandonato tra i rottami di ferro è risultato essere una bomba anticarro da fucile, tipo “super -energia” da 75 mm, in dotazione anche alle FF.AA italiane negli anni 50-80 e che, come spiegato il responsabile del controllo del vicinato, Enzo Musard, si sparava con il fucile Garand o il Fal, cal 7.62 mm”. Per fortuna però si trattava di un colpo inerte da esercitazione. Nessun pericolo dunque. Della vicenda sono stati comunque informati i Carabinieri di Ladispoli che hanno preso in carico il problema e messo in sicurezza la zona.“Un plauso all’ottima sensibilità evidenziata da questi cittadini che hanno rinvenuto e segnalato l’oggetto, per fortuna ben diversa da quella manifestata da altri incoscienti che, per evitare problemi, nel passato hanno pensato bene di sbarazzarsi di oggetti analoghi, abbandonandoli per strada”, ha commentato Musard. “Successe anni fa in zona Cerreto con l’abbandono di un colpo su un marciapiede ed in primavera scorsa a Campo di Mare, quando per strada (non in campagna) è stato rinvenuto un colpo di mortaio ancora attivo”. “Da ricordare infine che il territorio fu interessato da pesanti azioni belliche e quindi non è raro trovarsi ancora oggi di fronte a problemi del genere (ricordo a riguardo la lapide sul lungomare che ricorda 4 vittime di Ladispoli). Come raccomandato nella nostra conferenza predetta, è sempre necessario essere prudenti e non minimizzare mai nulla, e comunque rivolgersi sempre alle strutture di sicurezza preposte”.