Ardita: “Treno notturno acceso per due giorni? Una follia”

0
834
treno acceso

«La prossima settimana parte interrogazione gruppo FDI alla Regione Lazio a Trenitalia». 

Ardita si rivolge ai cittadini in merito al famoso treno che da mesi disturba il sonno di chi abita nei pressi della stazione ferroviaria di Ladispoli. Della denuncia dei cittadini, esasperati dall’immobilità degli organi preposti, abbiamo parlato a settembre,  in questo articolo.

Riceviamo e pubblichiamo: “Pronti ad un sit-in alla pisana fino a quando non viene trovata una soluzione al treno rumoroso che rimane acceso la notte alla stazione di Ladispoli. Quest’anno la befana è arrivata con il treno alla stazione di Ladispoli, e purtroppo ci ha lasciato, ahi noi,  il carbone, il treno notturno è rimasto acceso per due giorni, è veramente un assurdità quello che è accaduto, la situazione invece di migliorare peggiora – afferma duramente il consigliere comunale Giovanni Ardita, delegato alle problematiche dei pendolari ai rapporti con RFI e Trenitalia, alla riunione tenutasi nel mese di settembre, in presenza del sindaco Alessandro Grando in via delle Azelee con numerosi residenti che protestavano giustamente che il treno delle 22.30 fino alle 7.00 di mattina rimaneva acceso emettendo un rumore assordante insopportabile che reca un forte disagio alla popolazione locale che riscontra l’impossibilità di  dormire perfino con le finestre chiuse, il frastuono-dovuto al treno in sosta dalle 22.30 fino alle 7.00 del mattino seguente , orario di partenza del convoglio, comporterebbe un peggioramento delle condizioni di vita e di salute dei residenti della zona, non permettendo loro di riposare durante la notte. Tale problema sembrerebbe causato dalla necessità di avviare i motori del treno e l’impianto di riscaldamento un ora prima della partenza e ciò comporterebbe la necessità di iniziare il proprio lavoro in anticipo da parte dei macchinisti, i quali ovvierebbero a questa esigenza  lasciando il treno acceso dalla sera precedente. Ci avevano rassicurato nel mese di settembre i vertici di Trenitalia Regionale che avrebbero trovato una soluzione migliorativa, anche provando a collocare il treno rumoroso un 150 metri più avanti direzione Roma in una parte meno residenziale della nostra città. Tutto questo non solo non è avvenuto, ma la Befana di Trenitalia ci ha lasciato il 6 gennaio il treno con i motori attivi  per due giorni e due notti.
A questo punto, si alza la voce del guerriero della destra locale, lasciamo che i consiglieri regionali di FDI chiedano chiarimenti all’assessore regionale alla mobilità del Lazio on. Mauro Alessandri, a cui dovremmo far comprendere che dovrebbe essere l’assessore regionale alla mobilità  di tutto il Lazio e non solo del suo territorio Monterotondo e città a lui care per motivi elettorali, a dover  far istallare le telecamere della videosorveglianza non solo alla stazione del comune amico Cerveteri che non ha nemmeno 1000 pendolari rispetto alla Stazione di Ladispoli che normalmente ne ha più di 8.000, da noi le hanno dimenticate di installarle.
L’interrogazione che chiederemo di far presentare alla pisana dal gruppo regionale di FDI è basata nell’interrogare la giunta regionale del Presidente Zingaretti nella competenza all’Assessore alla Mobilità Mauro Alessandri ”se è intenzione di questa amministrazione regionale, verificare l’effettiva entità del disagio arrecato alla popolazione che vive nelle zone limitrofe della stazione di Ladispoli-Cerveteri ed intervenire al fine di eliminare la fonte di inquinamento acustico notturno per garantire ai cittadini interessati un ritorno alla serenità domestica”.

In tre anni siamo già arrivati alla seconda interrogazione scritta in Regione Lazio, la precedente la n.1679 del 13.07.2017 presentata sempre dal gruppo di FDI non ebbe alcuna risposta e soluzione migliorativa, ritengo che se la Regione Lazio e Trenitalia si dovesse rifiutare di prendere in considerazione le nostre istanze, saremmo purtroppo obbligati ad organizzare una protesta democratica e pacifica davanti alla Pisana con tutte le precauzioni Covid, perché il diritto di riposare e dormire a centinaia di persone non gli si può essere negato perché Trenitalia non vuol pagare due ore di straordinario per far venire un ora prima il macchinista ad accendere il treno alla stazione di Ladispoli.

Giovanni Ardita
Delegato alle problematiche dei pendolari e ai rapporti con RFI e Trenitalia
Comune di Ladispoli