L’umanità non va in lockdown

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VOCI DAL TERRITORIO: “MIA MADRE HA AVUTO IL COVID, LA CATENA DI ASSISTENZA È STATA IMPECCABILE”

Parliamo degli operatori sanitari della Asl RM 4 che da mesi assistono le persone che hanno contratto il virus Covid-19. Uomini e donne di tutte le età che si trovano in casa da sole ad affrontare paura e malattia. Dall’esito positivo del tampone, ai primi sintomi e per tutto il decorso dell’influenza, fino alla liberatoria risposta negativa del test passa circa un mese durante il quale il protocollo sanitario nazionale prevede assistenza telefonica ed esami a domicilio, ma ciò che arriva a casa – raccontano gli assistiti – è molto di più.
Riportando la testimonianza di Stefania, raccontiamo l’esperienza di tanti altri che da questa brutta esperienza sono usciti guariti e grati per il sostegno ricevuto.
“Da circa un mese ci troviamo anche noi, come purtroppo molte altre famiglie, a fare i conti con il covid; ma siccome sono i dettagli che fanno la differenza, vorremmo condividere i nostri dettagli che, in situazioni come queste, diventano PERNI ESSENZIALI di un meccanismo che si scatena in modo travolgente.
In tutti questi giorni ci siamo trovati davanti all’altra faccia della medaglia: iniziando dal medico di base e dalla signora della ASL che ci ha assistito, che sono stati sempre presenti ed efficaci sia dal punto di vista medico, sia psicologico, sia umano, senza tener conto di giorni feriali o festivi o di orari di servizio. Grazie a loro, si è innescato una catena di assistenza impeccabile; gli operatori del 118, il direttore della ASL RM4 e le infermiere che oltre al loro prezioso aiuto medico, dietro i loro dispositivi di protezione, ci hanno mostrato tutta la loro umanità e disponibilità. Si sente spesso dire che il coronavirus ci sta allontanando sempre di più gli uni dagli altri. Noi possiamo garantire, e lo abbiamo toccato con mano, che l’affetto e la solidarietà sono molto più contagiosi del virus. Sicuramente senza il Loro aiuto le cose sarebbero andate diversamente”.
Avere una persona cara ammalata e non poterle stare vicino è un altro aspetto terribile di questa malattia, per questo motivo si prova un profondo sentimento di gratitudine verso chi alla competenza affianca comprensione.