Riceviamo e pubblichiamo da Alessandro Grando, Gruppo Consiliare, Cuori LadispolaniNonostante gli inquietanti palazzi costruiti a bordo Aurelia siano ormai quasi ultimati, nulla si sa ancora della struttura che doveva essere consegnata al Comune in cambio della licenza edilizia ottenuta in forza dell’ennesimo scellerato piano integrato. Preoccupati dalla mancata attuazione degli obblighi a consegnare una struttura da destinare alle associazioni locali che operano nel settore umanitario e socio assistenziale, ieri sera come Cuori Ladispolani, abbiamo presentato una mozione perché il Consiglio richiamasse la società al rispetto degli obblighi contrattuali.
La maggioranza, capitanata dal sindaco, dopo aver tentato di far mancare il numero legale, ha poi meschinamente bocciato la mozione, mostrando di avere a cuore più gli interessi dell’impresa che quelli dei cittadini.
La nostra proposta è chiara: bloccare i lavori all’impresa fintanto che non avrà consegnato i locali al Comune! Ma per assumersi una responsabilità del genere ci vogliono uomini determinati, responsabili e trasparenti che, francamente, tra le fila di chi ci ha amministrato per 20 anni, è difficile trovare.
Di seguito il testo della mozione:
Premesso che
Il Comune di Ladispoli, con la Delibera di Consiglio comunale n.75 del 13/12/2012, ha definitivamente approvato la proposta di programma integrato di intervento
Detto Programma integrato prevedeva
- Per la parte pubblica: la realizzazione, a spese del proponente, di un edificio della consistenza di mq 1107 e la cessione al patrimonio comunale di un ulteriore area di 3765 mq;
- Per la parte privata la realizzazione di due edifici a destinazione residenziale per circa 15.000 mc;
Successivamente all’approvazione del P.I.I. è stata richiesta dall’Amministrazione comunale una modifica progettuale dell’edificio pubblico, senza informare né consultare il Consiglio comunale che aveva approvato i progetti allegati alla delibera;
Alla data odierna risultano completamente edificati i due edifici realizzati per la parte privata mentre non risultano neanche avviati i lavori per la realizzazione dell’edificio che verrà ceduto per uso pubblico e che, è necessario ricordare, dovrà ospitare Associazioni umanitarie e socio-assistenziali che da anni attendono una sede.
Tutto ciò premesso e considerato
il Consiglio comunale, al fine di tutelare gli interessi del comune di Ladispoli, invita l’Ufficio tecnico comunale ad intimare l’interruzione dei lavori di realizzazione degli edifici privati, consentendone la ripresa solo in seguito all’ultimazione e alla consegna di tutte le opere da cedere al Comune di Ladispoli così come previste dal Programma integrato di intervento.
Alessandro Grando
Gruppo Consiliare
Cuori Ladispolani