GRANDO ACCUSA: «NELL’ELENCO ASL CI SONO POSITIVI DA APRILE»

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IL SINDACO HA CHIAMATO PERSONALMENTE I RESIDENTI A CASA “AIUTANDO” L’ASL A SMALTIRE I CONTEGGI. IL CONSIGLIERE TRANI: «VIOLAZIONE DELLA PRIVACY»

«Nei report che ricevo ci sono persone che risultano ancora positive da aprile, maggio e settembre». È stato il primo cittadino di Ladispoli a spiegarlo nei giorni scorsi chiamato in causa dall’opposizione scatenata nell’ultimo periodo in attacchi mediatici. In particolar modo il consigliere comunale Eugenio Trani (Ladispoli Città) ha puntato l’indice contro il sindaco accusandolo di aver telefonato a diversi residenti per chiedergli se fossero ancora positivi oppure no.

grandoMa c’è una giustificazione a tutto questo per Alessandro Grando dopo essersi accorto, in pratica, che molte persone risultavano ancora iscritte come positive in questo elenco ormai giornaliero fornito dall’Asl di Rm 4, quando in realtà ormai erano guariti da un bel pezzo. E così, stufo di aspettare risposte che non arrivavano mai da parte dell’azienda sanitaria, Grando personalmente ha voluto sbrogliare la matassa. Con l’obiettivo di rimettere in riga anche chi lo ha criticato per una presunta violazione della privacy.
«In questo periodo la Asl – spiega il sindaco ladispolano – a causa della grande mole di lavoro che sta svolgendo tra tamponi e tracciamento, fatica a tenere aggiornati gli elenchi, soprattutto per quanto riguarda le persone che tornano negative. Nei report che ricevo giornalmente ci sono persone che risultano ancora positive da aprile, maggio e settembre. Per queste ragioni ho concordato con la Responsabile del Dipartimento di Prevenzione che li avremmo aiutati ad aggiornare gli elenchi, contattando direttamente i cittadini per poi comunicare alla Asl i nominativi dei guariti».
Per l’Asl, Ladispoli ha rischiato di sfondare quota 400, numeri altissimi che proseguendo con questa ascesa avrebbero prospettato uno scenario inaspettato. Senz’altro ha inciso anche il drive-in allestito presso la Casa della salute della via Aurelia in tilt per diversi giorni anche per la massiccia affluenza di automobilisti romani.
Fatto sta che la curva epidemiologica del tracciamento è cresciuta tantissimo, e forse, oltre alla Rsa Gonzaga, ha contribuito anche il fatto che i cittadini “negativizzati” non fossero stati appunto mai comunicati.
Quanti non si sa.
Situazione che ha fatto infuriare Grando. «Solo in una mattinata – aggiunge – sono state individuate 22 persone che risultavano positive ma che in realtà erano guarite da giorni. Ricordo che l’elenco dei positivi viene inviato anche alle forze dell’ordine per i controlli sul rispetto del regime di quarantena e che se un cittadino che risulta nell’elenco delle persone poste in isolamento dovesse essere fermato, andrebbe incontro ad una denuncia penale, oltre che ad una sanzione pecuniaria molto salata». Le problematiche generate dal caos non finiscono qui. «Tutte le persone che sono in quarantena devono sospendere la raccolta differenziata e conferire i rifiuti in maniera indifferenziata, con un conseguente aggravio di costi per la collettività.

Infine, visto il numero crescente di persone positive nella nostra città, è necessario avere un quadro della diffusione del virus chiaro e veritiero per valutare la necessità di introdurre delle misure di contenimento». Trani però è furibondo. «Telefonare a casa dei cittadini ledendo la loro privacy è un atto inqualificabile. Ho protocollato un’interrogazione urgente da discutere al consiglio comunale. Consiglio che l’amministrazione si ostina a voler svolgere in presenza, contro le previsioni del Dpcm. Questa è una spaventosa inversione delle parti in cui chi è al governo della città fa quello che non dovrebbe e non fa quel che la legge gli chiede. Siamo ormai oltre l’assurdo. Le chiamate arrivano da una persona che si qualifica come segreteria del sindaco Grando. Riteniamo che tutto ciò sia grave, in violazione dei diritti alla riservatezza di ognuno».
La controreplica. Per il sindaco la minoranza proseguirebbe una strumentalizzazione costante utilizzando il virus e scaglia la propria frecciatina. «Nessuna violazione, il tutto si è svolto nel massimo rispetto della privacy degli interessati. Qualcuno dell’opposizione non perde occasione per fare polemica su qualsiasi cosa. Potrebbero invece cercare di rendersi utili in qualche modo per la collettività, se ne sono capaci».
Tamponi pazzi
. Non solo Asl di Rm 4. C’è un caso curioso anche nell’Asl di Rm 3, di cui ne fa parte Fiumicino, come testimoniato da Cristina, residente di Ladispoli. «Ho ricevuto un messaggio della Cri di Fiumicino, che mi avvisava di essere risultata negativo al tampone fatto. Ma io non ho fatto nessun tampone, né sono stata a Fiumicino negli ultimi 5 giorni».