MANIFESTAZIONE DEI COMMERCIANTI SENZA COMMERCIANTI

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manifestazione commercianti

GRANDO ESPRIME SOLIDARIETÀ AI MANIFESTANTI SCESI IN PIAZZA. LE OPPOSIZIONI LO ATTACCANO.

I commercianti di Ladispoli e Cerveteri hanno organizzato una manifestazione per esprimere il loro dissenso verso le misure anticovid, discriminanti, stabilite dal governo. Conte infatti, con l’ultimo dpcm ha imposto la chiusura alle 18 per tutte le attività legate alla ristorazione. L’evento si è svolto sabato 31 ottobre 2020 a Ladispoli. Raduno in piazza Rossellini e successiva passeggiata lungo viale Italia fino alla stazione ferroviaria, dove illuminati dagli schermi dei cellulari, i partecipanti hanno concluso la protesta. Tra un “Conte vaffanculo” e “libertà” non è mancato l’inno di Mameli cantato durante la sfilata.

Hanno partecipato in pochi, erano previsti circa 300 cittadini della vicina Cerveteri oltre ai commercianti di Ladispoli, eppure così non è stato. Nella tiepida serata di sabato, qualcuno avrà preferito festeggiare Halloween oppure non rischiare di essere chiamato negazionista. Infatti il timore, rivelatosi fondato, che l’evento fosse strumentalizzato dalla politica locale si è in parte confermato. Da cercasi sindaco disperatamente, all’estrema destra scende in piazza a Ladispoli con tanto di striscioni dai caratteri ‘fascisti’, non si parla d’altro. A criticare si fa presto, anche il discorso “propagandistico” del sindaco ha destato le polemiche di chi è delegato a farlo ma, oltre ad una manciata di ristoratori seriamente preoccupati per le loro sorti, non c’era nessun’altro. Dov’erano gli 80mila abitanti circa, dei due comuni? Tolti i quarantenati, sarebbero dovuti essere molti di più, almeno i cittadini più attivi nelle battaglie social.

Il sindaco Alessandro Grando in piazza è venuto esprimendo la sua solidarietà verso i commercianti e ricordando che servono aiuti concreti da parte del governo a sostegno delle imprese. Ha deluso chi si aspettava dicesse: “da domani tutti aperti in barba al dpcm”, in pochi, probabilmente uno. Lo stesso che ha strillato brutte parole creando attimi di tensione. Assist per gli esponenti politici all’opposizione, pronti nel confermare la presenza di forze oscure di destra. Oramai divenuto un mantra nazionale, ovunque si manifesti sembra ci siano personaggi aggressivi. Nulla di estremo a Ladispoli, anzi, una manifestazione sottotono, triste quanto inutile. Prove tecniche di una pacifica protesta che evidentemente nel litorale non si è capaci di fare. Conta il pensiero però, di quei pochi illusi che credono ancora nell’unità del popolo.

Politica, i commenti post evento
Per Italia In Comune “Il Sindaco parla bene ma razzola male. É stato il primo a creare divisioni, prendendo di volta in volta, in modo approssimativo una posizione, che è passata dal negazionismo alla rigidità, con provvedimenti ad personam, o affermare in TV di vergognarsi dei suoi cittadini, per poi ritornare a farsi selfie davanti ad attività che creavano assembramenti” – tuonano. “Non spetta a noi entrare nelle dinamiche dei partiti – commenta il direttivo ANPI Ladispoli/Cerveteri – ma osserviamo che la passeggiata (con uno striscione a caratteri tipografici che richiamano la grafica cara al fascioventennio) si è svolta in un clima dove abbondavano insulti pesanti al Presidente del Consiglio, grida di “libertà” già risuonate in occasioni di assembramenti violenti, e per finire l’immancabile “boia chi molla”. Speculazione elettorale del Sindaco sulle difficoltà dei cittadini è l’opinione dei Cinquestelle Ladispoli che in merito alla sua partecipazione alla manifestazione, dichiarano essere stato “un vero e proprio comizio elettorale in cui si sono susseguiti attacchi contro il governo, reo di “non aver dato un euro” e di non aver rispettato i patti, non erogando la Cassa Integrazione (falso) e contro le forze di opposizione, invitandole a collaborare”.
Ricordiamo tutti le dinamiche di marzo, i bonus elargiti e la facilità per ottenerli, vero? Ebbene anche ora il Governo con l’ultimo decreto ha stanziato ingenti somme per i ristori che arriveranno in tempi celeri. “I commercianti non saranno lasciati indietro e avranno gli opportuni rimborsi per le perdite economiche”, la promessa di Conte. Promessa perlopiù disattesa, la potenza di fuoco vantata in aprile non ha raggiunto tutti. Il 27 ottobre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Abbiamo appena varato il Decreto ristori, che vale complessivamente oltre 5 miliardi che saranno usati per dare risorse immediate a beneficio delle categorie” penalizzate dall’ultimo Dpcm.
Intanto dopo la lettura del testo del provvedimento, risulterebbe escluso tutto l’artigianato della ristorazione: pizzerie al taglio, gastronomie, rosticcerie e piadinerie non ammesse ai contributi nonostante stiano accusando da tempo vistosi cali di fatturato. Una banale e grave svista denunciata da CNA, che informa siano oltre 100mila le imprese del settore escluse dagli indennizzi.

C’è da dire che a Ladispoli le forze di opposizione, M5S compreso, hanno fatto richiesta pochi giorni fa, della formazione di un tavolo istituzionale sull’emergenza Covid-19. Dichiarando, tutte, quanto il sindaco Grando abbia fatto poco per arginare l’impennata di contagi che ha travolto Ladispoli, dove ricordiamo esserci stata contemporaneamente un’impennata del numero dei tamponi effettuati come pochi altri comuni, dove non si esclude possano essere stati conteggiati anche tutti coloro che hanno la residenza nella cittadina pur abitando a Roma e che quindi possono essersi recati qui per eseguire il test rapido o molecolare. Informazione in fase di verifica insieme al numero effettivo dei tamponi effettuati e alle modalità di conteggio.

Tornando alla manifestazione dei commercianti “non c’era alcun controllo del distanziamento. E questo nella giornata in cui Ladispoli faceva registrare un ulteriore record di contagi e in Italia si raggiungeva la cifra di 300 morti in 24 ore” dichiara PD Ladispoli che chiede “che l’Amministrazione esca dalla sua paralisi gestionale e rifiuti l’uso propagandistico di difficoltà oggettive”.

Infine a conclusione di quella che non è ma sembra essere vera propaganda politica “Invitiamo il sindaco a dare il suo contributo e collaborare con il governo, sospendendo le tasse e le imposte locali, dissociandosi totalmente da ciò che dice e sostiene il suo consigliere Cavaliere” – concludono i pentastellati ricordando anch’essi la storia del Consigliere a piazza San Giovanni come “pecca” del sindaco e dalla quale – a quanto affermato da tutta l’opposizione – la città avrebbe preso le distanze. Distanze sicuramente prese sabato sera verso le difficoltà dei ristoratori, che a cascata toccheranno tutti.