Conte:”chiusura a Natale? dipende dagli italiani”

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La dichiarazione di Conte non lascia dubbi sul programma 2020/21. La fotografia di oggi. 

É boom di contagi, anche in Lombardia come –  neanche a marzo – annunciano su RaiUno stamattina.  Mentre il maltempo ingorga le strade in tutta la penisola complice anche la nebbia, il Governo fa il punto della situazione sanitaria in continua evoluzione, con il relativo fermento in campo delle misure da intraprendere a contenimento. Oltre 7700 contagi, il dato di ieri, a fronte del numero dei tamponi notevolmente aumentato rispetto a marzo scorso. Coprifuoco in Europa dove Francia e Spagna intervengono, Macron chiude dalle 21 alle 6 la città di Parigi. I numeri, ricordano, considerano nella maggioranza i pazienti asintomatici ma l’impennata registrata della curva dei contagi preoccupa in relazione all’intasamento delle strutture sanitarie.

Covid, l’impatto sull’economia

“Punto di non ritorno” da un punto di vista economico sicuramente : “bisogna rispettare le regole, è fondamentale”. Aumenta il risparmio dei cittadini, crollano gli investimenti. Aldo Cursano: ” colpo di grazia per i ristoratori, al centro del nostro mondo c’è la sicurezza dei clienti. Ci aspettavamo una mano non uno schiaffo” riferendosi al nuovo dpcm. La società ha bisogno di esprimersi in sicurezza, proteggere la sana Movida anziché lasciare le persone in strada. Erano più sicuri nei locali”.

“Non è un problema d’orario ma di regole da rispettare” questo il punto. De Palo :” dal lockdown le famiglie sono uscite con difficoltà e ci rientrano con maggiori incertezze. I lavoratori autonomi avranno molti problemi, con 600 euro come lo paghi il mutuo? o si considera il numero dei figli, negli aiuti previsti, o non si va da nessuna parte”. Anche per il divulgatore scientifico Crisanti,  è necessaria la chiusura per le feste di Natale.

Angoscia collettiva, Marco Revelli, sociologo: “Una società che riteneva di essere relativamente in sicurezza, scopre di essere fragile. La morte circola ed è invisibile e questo pensiero destabilizza, viene meno la socialità”. Ci vorrebbe un salto di qualità della politica che, per una volta dovrebbe trasmettere fiducia, unità nazionale anziché discutere tra loro. L’italiano medio viene criminalizzato pensando che tutto dipenda dal suo comportamento, basterebbe trascorrere una giornata con un cittadino per capire. L’angoscia diffusa arriva per la mancanza di progettualità, di futuro. Si parla solo di Coronavirus. Il delicato momento da un punto di vista psicologico, va compreso da chi governa, si alle regole ma c’è bisogno anche di momenti si socializzazione.