Street-food senza controllo a Cerenova

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Mancanza misure anti-covid
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Street-food

Già da ieri sera, sabato, dopo che venerdì sera, data di inizio del week end dedicato allo street-food a Cerenova, un filmato diffuso su una bacheca FB e da me condiviso, che  aveva fortemente indignato la gente in quanto metteva in evidenza la mancanza assoluta di controlli anti covid presentando le immagini di un “happinig” come nelle migliori tradizioni ignorando e trascurando ogni regola che il particolare momento impone, l’area era stata delimitata, all’ingresso erano presenti gli agenti della Polizia Locale, degli operatori della sicurezza uno dei quali controllava la temperatura degli avventori, ed altri che badavano che avvenisse e fosse rispettata la distanza di un metro nei tavoli che venivano occupati.

All’entrata l’assessore Luciano Ridolfi col giubbino della sicurezza che ha portato il mio ricordo a quell’Assessore che sotto l’amministrazione Brazzini, la mattina si faceva vedere a Piazza Risorgimento armato di chiave inglese per controllare la tenuta delle banchine e l’immancabile, in questo evento, consigliere Paolo Maracci, come a confermare l’attaccamento al suo territorio.

Non si è vista la Protezione Civile di cui i “Cento” volontari attivi erano impegnati in numero di sei al Granarone dopo aver affrontato una giornata di fuochi, uno, sempre lo stesso come documentano le foto allegate al comunicato stampa diffuso dal comune, fortunatamente questa volta con la tuta giusta. Si spera che gli indignati abbiano avuto soddisfazione dalla seconda serata, per la prima pazienza, i mezzi e le risorse ci sono. Non è una chiacchiera da bar l’affidamento della sicurezza a qualcuno, per una cifra che sfiora i centonovantamila Euro con una integrazione di quarantasettemila Euro al mese per la gestione della sicurezza delle spiagge libere. Nessun pensiero con cooperative di disoccupati, a Cerveteri disoccupati non ce ne sono e poi vuoi mettere i professionisti come quelli che magari sono capaci di organizzarti qualcosa di epocale come il Giova Party? Ma sarebbe curioso sapere se questo servizio prevede anche l’assunzione di responsabilità o se le somme vengono elargite solo per le prestazioni.

E Maracci ha ragione quando all’ingresso mi dice con tono indispettito: “Ma abbiamo tante cose da fare” Capisco, prima o poi questo bilancio bisognerà chiuderlo perchè non è stato ancora chiuso, e trovare i nove milioni di Euro che ci deve l’Ostilia che sembra si siano dissolti come per magia, non deve essere semplice. Ma un dubbio mi attanaglia e prende forma, Non sarà Ridolfi la vittima di uno sgarro visto che l’unico assessore che dispone di risorse e potere “condizionante” è quello alla Cultura per le sue spiccate qualità?

Toni Moretti