Piano Scuola 2020/21, la lettera dei genitori ai sindaci

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Didattica a distanza

Il Piano Scuola 2020/21 definito dal MIUR scarseggia di indicazioni utili e concrete. I Genitori Attivi Lazio litorale nord scrivono ai Sindaci di Cerveteri e Ladispoli, ai Dirigenti scolastici degli Istituti, ai genitori tutti. 

«Gentile Sindaco, gentili dirigenti, a fronte dell’articolo apparso sull’Ortica e la risposta del Sindaco di Cerveteri, vorremmo esporre la posizione di un gruppo di genitori i cui figli frequentano tutti gli istituti del territorio. Poiché il nostro gruppo di famiglie fa parte di tutto il litorale circostante i nostri timori riguardano anche il Comune di Ladispoli e i relativi plessi scolastici.

Desideriamo ricordavi che la nostra più grande preoccupazione in questo periodo è che le istituzioni perdano di vista la cosa più importante: i bambini ed i ragazzi. Loro hanno perso mesi di socialità, insegnamento ed interazione a causa di una chiusura delle scuole per l’emergenza Covid, per un tempo senza precedenti in rapporto a tutti gli altri paesi europei. Sul nostro territorio gli Istituti scolastici, solo in pochi casi, sono riusciti a proseguire il programma con una DAD appena sufficiente per fornire un valido insegnamento agli alunni.

Il nostro timore è che al fatidico avvio dell’anno scolastico le linee guida del MIUR, l’interpretazione da parte dei dirigenti ed eventualmente l’indisponibilità di spazi sufficienti sul territorio, porti nuovamente i nostri figli a dover usufruire della DAD.

Questo sistema di didattica non può essere considerato un valido sostituto (se non per un breve e giustificato periodo) nell’approccio umano degli insegnanti verso i nostri bambini e ragazzi. Noi genitori lo abbiamo sperimentato personalmente e vari esperti lo hanno confermato. Questo sistema non può e non deve essere tenuto in considerazione ulteriormente come ripiego di comodo per non prendersi degli impegni e delle responsabilità da parte di tutti.

Vorremmo ricordarvi inoltre che i genitori, nel caso i figli non potessero frequentare la scuola, dovranno sacrificare le loro esigenze lavorative, il che  peserebbe ulteriormente su di un tessuto economico già danneggiato nella nostra zona.

Nel territorio nazionale si moltiplicano gli appelli, le manifestazioni e le petizioni per far ascoltare la nostra voce e per fare in modo di trovare un percorso condiviso, vi chiediamo di poter interagire nell’affrontare questo particolare inizio anno scolastico, come peraltro sta già succedendo in un Istituito di Cerveteri grazie alla sensibilità della dirigenza.

Vi alleghiamo il testo di una petizione redatta da “La scuola che accoglie” che  descrive perfettamente quanto da noi esposto».

PIANO SCUOLA 2020/21

Siamo un gruppo di genitori, insegnanti e cittadini del Lazio che vogliono sottoporre alla Vostra attenzione alcune importanti considerazioni sul futuro della scuola.

Nelle ultime settimane abbiamo assistito con apprensione al continuo susseguirsi di ipotesi riguardanti la modalità di ripresa dell’attività scolastica a settembre:

  • mantenimento della Didattica a distanza (DAD),
  • ricorso alla DAD in forma mista,
  • obbligo di mascherine, distanziamento, barriere tra i banchi ed altro.Il Piano Scuola 2020/21definito dal MIUR scarseggia di indicazioni utili e concrete e, ancora una volta, demanda ai Dirigenti scolastici la ricerca di soluzioni difficili, tenuto conto della mancanza di tempo e dei mezzi a disposizione.

Dovremmo chiederci tutti, come genitori, insegnanti, dirigenti e cittadini, quale scuola vogliamo costruire per il domani. Cosa vogliamo trasmettere ai nostri bambini e ragazzi? Su quali principi e con quali basi vogliamo accogliere ed incontrare nuovamente i nostri giovani a scuola?  

Ciò che purtroppo emerge da tutte le proposte sentite è il principio della PAURA: paura del contagio, del contatto, del respiro, della contaminazione, della vicinanza. In sostanza, paura di vivere. Noi non siamo d’accordo e sentiamo la necessità di fare proposte costruttive. I bambini, i ragazzi e i giovani non conoscono e non dovrebbero conoscere il distanziamento sociale, che implica una lontananza non solo fisica, ma anche UMANA dagli altri. Una distanza innaturale, che non fa parte di ciò che caratterizza l’essere umano, che per natura tende all’aggregazione, per proteggersi, per sentirsi parte di un gruppo, per imparare.

L’apprendimento si fonda necessariamente sulla relazione con l’Altro, la mera trasmissione di contenuti in assenza di esperienze emotive e relazionali non forma la persona come individuo e cittadino. Noi non riusciamo ad immaginare una scuola, né un mondo, in cui tutto ciò non accada, neanche per un periodo limitato di tempo, perché creare un’abitudine di questo tipo è molto rischioso, soprattutto in bambini che si apprestano ad affacciarsi alla vita.

Chi lavora con i bambini e con i giovani sa che il rischio zero non esiste e che il rapporto adulto bambino si crea attraverso la gestualità, che necessariamente comporta un contatto fisico. A scuola TUTTO è condivisione e vicinanza. Noi non vogliamo che i nostri bambini e i nostri ragazzi stiano seduti tutto il tempo a scuola lontani dagli altri. Non vogliamo che abbiano questo ricordo della loro infanzia o adolescenza. Possiamo progettare una didattica che coinvolga maggiormente gli spazi all’aperto, traendo spunto da prassi già ampiamente in uso in altre culture, come avviene con successo in Germania, in Danimarca, e anche in numerose città italiane.

Riteniamo doverosa una seria riflessione sulle disposizioni che sono state date e che, alla luce dell’evidenza, risultano inapplicabili alle realtà scolastiche laziali e nazionali in generale, come sta dimostrando anche la voce di protesta levatasi da parte di 38 istituti scolastici romani che hanno fatto rete per chiedere che tali linee guida vengano riviste.

La prima considerazione riguarda un eventuale obbligo dell’uso della mascherina che, se indossata a lungo, può comportare difficoltà di respirazione ma anche di comunicazione.

Trascorrere diverse ore al giorno con la mascherina davanti al naso e alla bocca può causare danni gravi, sia dal punto di vista fisico che emotivo, sociale e psicologico e riguardo a questo si possono aprire ampi dibattiti, chiamando in causa esperti del settore.

Per quanto riguarda invece la DAD, vogliamo portare all’attenzione l’incidenza negativa sulla salute fisica e psichica dei bambini e dei ragazzi dell’utilizzo di uno schermo per parecchie ore. Ci sono esperti che parlano addirittura della cosiddetta “demenza digitale”. Da diversi anni si parla dei problemi di attenzione e di iperattività, chiamando

in causa la sovraesposizione allo schermo e la sedentarietà. Vogliamo inoltre affrontare la necessità di tutti i bambini con bisogni educativi speciali, che sono stati di gran lunga i più penalizzati dalla DAD, con un piano educativo individualizzato che questa didattica sembra aver completamente dimenticato.

Può darsi che sia stata utile a mantenere un minimo contatto in questi mesi, ma non è sufficiente, perché questa modalità di relazione non è reale e non può essere accettata come normalità.

Non è questa la scuola, né la società che vogliamo. Vorremmo a tal proposito ricordare la definizione di salute da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non solo l’assenza di malattia”.

Dobbiamo rimettere la pedagogia al centro dei nostri pensieri insieme all’educazione civica e alla formazione completa dei cittadini di domani. È fondamentale essere consapevoli che le scelte che si faranno incideranno in maniera significativa sulle generazioni che verranno.

 

ALLEGATI

– Riflessioni dei bambini sul rientro a scuola a settembre:
https://drive.google.com/file/d/1dNNt-kroNWzpPakubynhvbjZSmP2mSDg/view?usp=sharing

– Evidenze scientifiche sull’utilizzo delle mascherine – Dott. Diego Tomassone:
https://drive.google.com/file/d/1lBGhni62lHzO0N9CWXtcJ2RL_D0m0uBr/view?usp=sharing

– Contributo medico del Dott. Stefano Gasperi:
http://www.scuolareale.org/?mdocs-file=93

– Riflessioni mediche della Dott.ssa Elisabetta Galli:
http://www.scuolareale.org/?mdocs-file=97

– Riflessioni mediche del Dott. Paolo Rocchetti:
http://www.scuolareale.org/?mdocs-file=95

– Riflessioni pedagogiche su “Volto e distanziamento sociale”:
http://www.scuolareale.org/?mdocs-file=85

– Studio australiano su “Covid-19 e frequentazione scolastica”:
http://www.scuolareale.org/?mdocs-file=91
– Pareri sulle mascherine pubblicati dall’OMS e da riviste scientifiche internazionali:
https://drive.google.com/drive/folders/1f9ZtePPNKANwx08MOhQeVC3fXww5Jpyj?usp=sharing

In attesa di un vostro cortese riscontro per poter incontrare i genitori ed intraprendere un positivo e costruttivo confronto, Vi inviamo i nostri, cordiali saluti

I Genitori Attivi del Litorale Nord

Ricordandovi che è possibile aderire alla petizione nella regione Lazio: Petizione per una scuplareale Lazio

Leggi la Petizione e contribuisci anche tu a raccogliere le firme! Se risiedi nella regione Lazio, firma inserendo i dati richiesti a questo link.


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