SCUOLA, PARTE LO SCREENING PER I LOCALI IN SICUREZZA

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rientro a scuola

A LADISPOLI GIÀ UN CASO ALLA MELONE. IL PRESIDE AGRESTI: “LA MENSA SOLO NEL POLIFUNZIONALE”.VIETATO L’ASSEMBRAMENTO DI GENITORI DI FRONTE AL CANCELLO. A CERVETERI TORNANO IN BALLO CASETTA MATTEI E L’EX CENTRO COVID DI FURBARA.

Sembrava un miraggio eppure il suono della prima campanella scatterà tra una quarantina di giorni. Mentre il premier Conte preannuncia il prolungamento dello stato di crisi e parallelamente guarda alla scuola come una “grande sfida”, nel territorio come ci si prepara al fatidico giorno del 14 settembre? Intanto bisogna capire come si sta procedendo nell’organizzazione anche strutturale degli spazi tenendo conto delle norme sul distanziamento sociale.

Cerveteri. Un nome su tutti in terra etrusca: Casetta Mattei. In questa scuola è calato il sipario alcuni mesi fa ma per un effetto a sorpresa potrebbe anche riaprire. Solo tre famiglie, lo scorso gennaio, avevano tentato di iscrivere i loro figli nello storico plesso. E proprio per il numero così ridotto il preside, Riccardo Agresti, decise di adottare una decisione drastica: chiudere l’istituto etrusco delle elementari, tra non poche polemiche perché le famiglie attraverso un referendum si erano opposti a questo scenario (su 59 ben 56 avevano votato a favore dell’apertura di Casetta Mattei). Poi è arrivata la pandemia e non si è più parlato del caso relativo all’edificio posto in campagna a cui però maestre e bidelli si sono affezionati. Perciò lo stesso Agresti si è detto disponibile a riaffrontare la questione. “Non sappiamo ancora quello che accadrà in futuro – ammette il dirigente della Don Milani, – tuttavia qualora il Comune valutasse di dover trasferire dei bambini proprio per ovviare al problema dell’emergenza sanitaria c’è naturalmente la mia disponibilità”. Il piano B resta comunque in piedi, ossia dirottare bimbi ed insegnanti o a I Terzi o nella sede centrale di Valcanneto. Tutto però è in discussione come confermato dall’amministrazione comunale di Cerveteri. “Stiamo effettuando già uno screening di tutti plessi del territorio – dice Francesca Cennerilli, assessore alle Politiche scolastiche – e la vicenda Casetta Mattei è in cima alla lista delle nostre valutazioni. Non solo, anche altri locali potrebbero essere utili alla causa. Stiamo pensando ad esempio al centro di emergenza Covid allestito a Furbara nei mesi scorsi. Uno spazio che sarà senz’altro utile”.

Ladispoli. Già diverse le tematiche affrontate. Intanto una buona notizia. Il sindaco, Alessandro Grando, ha annunciato la riqualificazione delle elementari di via Lazio, nel degrado da tempo. “È stata approvata – conferma Grando – una importante variazione di bilancio per lo stanziamento dei fondi necessari per la ristrutturazione del plesso scolastico. I lavori riguarderanno l’intera facciata dell’edificio e il cortile esterno, che sarà pavimentato e messo in sicurezza”.

Ma c’è una prima polemica ed è sempre del preside della Corrado Melone, Riccardo Agresti: “Lo dico sin da oggi: l’attuale mensa a scuola è troppo piccola, non si potrà utilizzare i a settembre”. Quasi 200 alunni usufruiscono del servizio comunale ma il Covid-19 e le varie disposizioni potrebbero complicare la ricerca di uno spazio adeguato. “I locali non sono idonei – precisa il dirigente scolastico – mi vedrò costretto a segnalarlo all’amministrazione comunale. La soluzione ideale potrebbe essere il centro polifunzionale limitrofo al plesso di piazza Falcone”. In passato la Corrado Melone e il Comune avevano dato vita ad un braccio di ferro anche per il nodo relativo al pasto da casa. Lo scorso anno la scuola diede la possibilità alle famiglie di preparare il pranzo al sacco ai loro figli.

La giunta comunale intanto lancia le prime indicazioni utili alle famiglie. “Niente assembramento di genitori davanti agli istituti scolastici all’ingresso e all’uscita da scuola” – è uno dei primi punti del protocollo d’intesa reso pubblico in un’intervista a Centromareradio da Lucia Cordeschi, assessore alle Politiche scolastiche – “palestre e mense trasformate in aule di scambio per permettere alla società che si occuperà del servizio mensa di sanificare le classi mezz’ora prima e dopo il pranzo” e poi soprattutto i bambini di due anni e mezzo che quest’anno dovranno “rinunciare all’iscrizione alla scuola dell’infanzia”. In più si prevedono banchi monoposto. Sarà un’estate di super lavoro.