Perché il nostro NO alla mozione per costruzione di un ospedale a Ladispoli.
Il M5S di Ladispoli nel Consiglio comunale del 6 luglio 2020 ha votato contro la mozione presentata da FdI per la realizzazione di un ospedale nei comune Ladispoli/Cerveteri. Le motivazioni al NO, chiarissime, sono state espresse durante la seduta virtuale dal Consigliere dott. Francesco Forte e non lasciano dubbi a chiunque abbia un minimo di dimestichezza sulla situazione catastrofica in cui destra e sinistra (Badaloni, Storace, Polverini e Marrazzo, tutti insieme appassionatamente) dal 2000 ad oggi hanno lasciato la sanità laziale /cfr. Ordinanza n. 220 della Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per il Lazio). Infatti, dal 2008 la Regione Lazio è #commissariata in ambito sanitario (commissariamento finito a dicembre 2019) ed è scattato il Piano di rientro (non terminato) che prevede per tutti i cittadini laziali la maggiorazione delle aliquote massime di riferimento per l’IRAP e per l’addizionale IRPEF (ora sapete chi è responsabile per una tassazione tra le più alte di Italia).
Solo negli ultimi 8 anni (i primi 3 afferiscono alla presidenza di Renata Polverini) la Regione Lazio ha perso 16 ospedali, 3.600 posti letto e il 14% del personale.
Malgrado i tagli la Regione dovrà continuare a pagare ogni anno una rata da un miliardo e 200 milioni, corrispondenti alla rata dei debiti contratti per recuperare il pregresso, per un mutuo di durata trentennale. Questo è il motivo per cui la Regione manterrà l’addizionale Irpef, che è ancora tra le più alte d’Italia.
Si legge nella relazione del Piano di Rientro Regionale “…L’equilibrio finanziario della sanità regionale del Lazio è fortemente condizionato dal debito accumulato nel passato. Le cause di formazione di questa imponente massa debitoria sono molteplici: disordine contabile ed amministrativo delle aziende; insufficienza nella struttura di coordinamento regionale; forte dilatazione tra la gestione della competenza e della cassa; assenza di controlli ad ogni livello. Tutto ciò ha prodotto squilibri crescenti, inefficienze e crescita dei costi di produzione, sui quali si è innestato vero e proprio sistema corruttivo, oggetto di indagine, da molti mesi, da parte della magistratura… Dal 2002 in poi, per fronteggiare le crescenti esigenze finanziarie, anziché avviare una riorganizzazione del sistema riducendo sprechi ed inefficienze, sono state attuate operazioni di finanza creativa (l’operazione San.im) e di dilazione di pagamenti dei fornitori di beni e servizi sanitari, che hanno drogato il sistema, rinviando il momento del risanamento e favorendo la formazione dell’enorme indebitamento….”.
Ricordiamo ancora che nel 2014 nel Lazio erano a rischio i livelli minimi di assistenza sanitaria cioè le prestazioni e servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a garantire a tutti i cittadini gratuitamente o dietro pagamento di un ticket. Oggi la Regione Lazio vanta ancora il triste primato di essere tra le ultime in Italia per prestazioni specialistiche.
Di fronte ad una situazione drammatica della sanità laziale, le forze politiche locali, solo per mero calcolo elettorale, propongono l’apertura di un nuovo Ospedale ignorando le scelte ministeriali in materia (la presenza di tre Ospedali nel raggio di pochi Km e di un Pronto Soccorso a circa 8km precludono ogni altra possibile soluzione) e le più elementari norme economico-finanziarie regionali.
Noi crediamo invece che i cittadini di Ladispoli non vadano illusi con promesse da avanspettacolo e che l’Amministrazione debba invece impegnarsi ogni giorno per fornire i servizi indispensabili che sono nelle proprie possibilità.
M5S Ladispoli
M5S Ladispoli