di Giovanni Zucconi
Qualche giorno fa ci ha lasciato un amico.
Un amico di tutti noi che ci occupiamo, da volontari, della tutela del nostro patrimonio archeologico. Sto parlando di Mauro Di Berardino che, ormai prossimo alla pensione, era una delle colonne storiche dei custodi della Necropoli della Banditaccia e del Museo Etrusco di Cerveteri. Mauro amava il proprio lavoro, e ha partecipato attivamente a tutte le ultime grandi campagne di scavo che si sono svolte a Cerveteri: Necropoli del Laghetto, Campo della Fiera, Grandi Tumuli, San Paolo… Diceva di aver partecipato allo scavo di più di 700 tombe.
Qualcuno poteva definirlo un po’ burbero, ma era amato da tutti, perché a tutti aveva fatto del bene. Io personalmente lo ricordo quando, nei mesi scorsi, andavo a caricare l’orologio a sei ore della torre civica, ripristinato dal GAR. Quando c’era lui di turno non mi risparmiava mai un sorriso, e qualche volta mi accompagnava fin nella torre, parlandomi di come andavano le cose al Museo e alla Necropoli.
E’ stato anche un dirigente sportivo e Presidente della Caere Calcio. Il calcio è sempre stato la sua passione, e ha portato la sua squadra a grandi successi, di cui lui era molto orgoglioso. A Cerveteri, per questo suo ruolo, quando lo incontravano per strada lo chiamavano Presidente. I suoi colleghi, scherzando su questa sua passione per il pallone, lo chiamavano invece Pallottino (il padre dell’Etruscologia moderna). Un abbraccio Mauro. Ci mancherà il tuo sorriso.