Quattro volte campione del mondo, nessuna vittoria in casa Maranello.
Il pilota tedesco nonostante le sue qualità non è riuscito a riportare alla vittoria la casa di Maranello, al secco dal 2007 quando a vincere il Mondiale fu il finlandese Kimi Raikkonen. Tra problemi meccanici e errori individuali il quattro volte campione del Mondo non è riuscito dove i suoi predecessori hanno fallito.
L’Italia nel destino
Vettel iniziò a correre sin da bambino, a sedici anni debuttò nel campionato tedesco Bmw vincendolo, come premio gli fu data la possibilità di testare una vettura di Formula Uno, un assaggio di quello che sarebbe accaduto pochi anni più tardi, continuò a correre in altre categorie distinguendosi sempre per il suo talento e la sua capacità alla guida, nel 2007 ci fu una svolta, il pilota Robert Kubica fece un pauroso incidente che fece temere per la sua vita, in sua sostituzione in Bmw Sauber fu chiamato proprio il giovane pilota tedesco a partire dalla sesta gara in America, dove con l’ottavo posto diventò il più giovane pilota nella storia della Formula Uno a conquistare punti. Successivamente fu chiamato nello stesso anno dalla Toro Rosso, scuderia italiana a sostituire Scott Speed, la consacrazione in Formula Uno arrivò per Sebastian Vettel nel weekend del Gran Premio d’Italia 2008, quando partendo dalla pole position ottenne la sua prima vittoria in carriera diventando anche il più giovane a riuscire in questo importante traguardo, fu quello il suo trampolino di lancio, fu ingaggiato dalla Red Bull dove vinse quattro mondiali consecutivi dal 2010 al 2013, il primo ottenuto ribaltando tutti i pronostici con il Mondiale quasi in tasca alla Ferrari.
I motivi del mancato ritorno alla vittoria
Quando fu annunciato il passaggio di Sebastian Vettel in Ferrari per il 2015, i tifosi della Rossa di Maranello erano fiduciosi che finalmente il Mondiale sarebbe tornato in Italia, inoltre l’anno precedente era stato infiammato dalle polemiche tra Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Marchionne, con quest’ultimo che diventò il nuovo presidente Ferrari e ansioso di riportare la storica casa italiana alla vittoria in Formula Uno, l’ingaggio del tedesco era il primo tassello per riuscire nel traguardo sperato. La prima stagione fu positiva e il segno del rilancio a Maranello, non mancarono comunque da parte degli esperti osservazioni riguardo al fatto che per vedere di nuovo la Ferrari in vetta al Mondiale ci sarebbero voluti vari anni, le ottime prestazioni del tedesco alla guida hanno fatto sempre ben sperare i tifosi che prima o poi il ritorno alla vittoria sarebbe avvenuto riuscendo dove altri come Felipe Massa e Fernando Alonso non erano riusciti, complice anche una vettura non perfetta e affidabile in alcune occasioni, ma il tedesco anche non è riuscito nell’impresa. Avere una rivale forte come la Mercedes non ha aiutato, ma in alcune occasioni ci sono stati evidenti errori da parte del tedesco e i suoi compagni, clamoroso quanto successe in Ungheria nel 2017 quando Vettel fu costretto al ritiro dopo un contatto con Raikkonen, con le due Ferrari in primafila, altre volte i problemi meccanici hanno penalizzato Vettel, nel 2019 l’esplosione di Charles Leclerc ha quasi messo in secondo piano il tedesco che dal prossimo anno non sarà più pilota Ferrari.
Un futuro ricco di incognite
Per il tedesco al momento non si sa ancora nulla riguardo a cosa accadrà nel 2021, se inizialmente si era pensato a un suo ritorno alla Red Bull, con il tempo si è fatta largo la suggestione Mercedes, nel team tedesco ci sono due correnti di pensiero: chi vorrebbe tenere Valtteri Bottas da una parte, dall’altra chi vorrebbe Vettel e affiancarlo a Lewis Hamilton, rischiando un facile dualismo interno con entrambi che lotterebbero per il titolo, da non scartare anche l’ipotesi che Sebastian Vettel a fine anno decida di ritirarsi e dire addio alle gare, di certo comunque vada e nonostante non sia riuscito a far vincere il Mondiale alla Ferrari, il suo nome rimarrà nella storia della Formula Uno.
Di Christian Scala