Vincenzo Spadafora:”Vedremo dopo il 4 maggio cosa potrà riaprire”.
C’è grande attesa anche nel mondo sportivo per la data del 4 maggio cosa e chi potrà scendere in campo e rimettersi in gioco. Fremono gli atleti e le società sportive in Italia anche loro fortemente provate dal blocco e con ripercussioni sul fronte economico non indifferenti.
Il settore professionale il più colpito e, a cascata tutti gli sportivi, con gare e competizioni a livello regionale, nazionale e mondiale interrotte, con ripercussioni sul singolo atleta e sulla disciplina che rappresenta. Le tifoserie, non solo calcistiche, fremono per un ritorno in campo dei propri idoli, per tornare a godere delle performance. L’aspetto sociale e culturale dello sport non è in secondo piano rispetto all’economico, anzi, è protagonista assoluto di questi giorni.
Sempre vissuto come strumento di aggregazione sociale, come una marcia in più nel corso della vita, per il suo aspetto benefico sulla salute e per l’aspetto formativo, lo sport aiuta a risolvere situazioni, ad affrontare la vita in tutte le sue sfaccettature. Netto il contrasto con la sola misura adottata e certa, di protezione contro il virus: la distanza. Non è facile conciliare le due esigenze.
“Siamo consapevoli che dobbiamo riaprire perchè lo sport è importante, non solo come valore economico ma come valore sociale. Ma lo dobbiamo fare nel rispetto assoluto della salute di tutti – afferma il ministro alle politiche giovanili e lo sport, Spadafora, in conferenza stampa – Quindi gradualmente potremmo riaprire tutta la parte che riguarda gli allenamenti. Per quello che riguarderà i campionati e l’attività motoria all’aperto, tanto richiesto dai nostri cittadini, valuteremo insieme al comitato tecnico scentifico e alla protezione civile, consapevoli appunto, che questa ripartenza va assolutamente spinta ma allo stesso tempo va tutelata la salute di tutti i cittadini italiani”.