Ladispoli: lo sfogo dei commercianti

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Stipendi da pagare, banche che non rispondono, black out totale.

A Ladispoli tante attività commerciali sono chiuse oramai da giorni e, come in tutta Italia senza una data per ripartire. Piccole e medie imprese a conduzone familiare con dipendenti, una media tra 5 /10 famiglie legate economicamente a loro.

“Un bagno di sangue – racconta un imprenditore di Ladispoli che da oltre 20 anni lavora con successo e che oggi dopo soli 15 giorni di fermo è disperato – 10 persone che lavorano con me da anni e alle quali non sono in grado di garantire lo stipendio”. E non è il solo che si trova in difficoltà, a sentirsi in difetto nei confronti della sua famiglia e di quella dei sui dipendenti. La disperazione aumenta con il passare dei giorni di una totale chiusura, a tempo indeterminato. “La gente non paga neanche i lavori commissionati precedentemente all’emergenza, ha paura e quello che ha lo tiene per se”  – racconta un altro imprenditore locale alle prese con un difficile recupero crediti.

Nel decreto Cura Italia  non cura neanche le categorie a cui è rivolto, complice l’iter previsto per farne richiesta e il blocco, arrivato subito dopo, dei professionisti a cui rivolgersi per avviare la domanda. Nel testo si legge:

  • sostegno all’occupazione e ai lavoratori per la difesa del lavoro e del reddito;
  • supporto al credito per famiglie e micro, piccole e medie imprese, tramite il sistema bancario e l’utilizzo del fondo centrale di garanzia;
  • sospensione degli obblighi di versamento per tributi e contributi nonché di altri adempimenti fiscali ed incentivi fiscali per la sanificazione dei luoghi di lavoro e premi ai dipendenti che restano in servizio.

Chi si è recato in banca in questi giorni cosa ha trovato? Le porte chiuse. Non sono pochi i cittadini tra Ladispoli e Cerveteri che raccontano di appuntamenti negati, di ore al telefono senza riuscire a prendere appuntamento. Non basta, qualcuno si è visto negare la proroga della scadenza del mutuo in quanto il decreto non la prevede per tutti (dipende dalla data di erogazione dello stesso). La difficoltà economica è di tutti.

Le misure a sostegno ai lavoratori e alle aziende, inserite nel decreto, con l’obiettivo che nessuno perda il posto di lavoro a causa dell’emergenza, sono molte, qui il link per chi volesse leggerle tutte, ma nella pratica a chi si devono rivolgere le aziende?