GLI ATLETI DEL NOSTRO TERRITORIO COSTRETTI AD ALLENARSI DENTRO CASA. DALLA CAMPIONESSA DI MOTO INCOLLATA ALLA PLAY STATION, AGLI ASSI DEL TAEKWONDO ALLE PRESE CON IL COMBATTIMENTO IN CAMERA. MENTRE I CALCIATORI PALLEGGIANO IN GIARDINO
Gare ferme. Sogni rinviati a data da destinarsi. Allenamenti in gruppo sospesi. E allora che fare? Mettersi l’anima in pace oppure darsi da fare e limitare i danni tenendosi in forma? Chi ha dentro lo sport lo vive nella sua quotidianità. E allora non riuscirà a stare fermo. In primis per il suo corpo, qualsiasi sia la disciplina, ma soprattutto dal punto di vista mentale. L’equilibrio psico-fisico è tutto per un atleta. Il calciatore, il maratoneta, il nuotatore, persino il lanciatore di coriandoli (volendo essere un ironici in questo periodo).
C’è persino un pilota di motociclismo che deve mantenere alta la concentrazione perché, quando l’incubo sarà finito, dovrà tornare in sella. E guidare una moto a questi livelli non vuol dire solo accenderla e girare come se si fosse con lo scooter sul lungomare. Lo sa benissimo Nicole Cicillini, campionessa 20enne di Ladispoli che ad aprile avrebbe iniziato il suo campionato italiano. Pensate, per non perdere la preparazione atletica, Nicole si allena con la play station. “Può sembrare assurdo ma è così. Ci sono dei giochi di moto con le piste del mio campionato e mi alleno giocandoci”, racconta l’asso del motociclismo. “In questi giorni mi sto allenando fisicamente dentro casa con vari esercizi che prima svolgevo in palestra. Certo, nella maggior parte del tempo provo tutti i test che avevamo in programma sul circuito del Mugello che sono stati rinviati. La prima gara è il 19 aprile al Mugello che ancora non è stata annullata”. Nell’attesa questa formidabile ragazza attende anche che qualche sponsor del territorio possa dare un contributo per il campionato. L’avevamo lasciata a Formia l’8 marzo: “In sella ho avuto subito un ottimo feeling di guida , stampando bei tempi nei vari turni compiuti qui a Circuito del volturno.
Grazie a Giuseppe Lemma, non vedo l’ora di guidarla nuovamente e sviluppare al meglio i setting”.
Ma andiamo al calcio. Sarebbe facile e scontato pubblicare la foto di un attaccante milionario di serie A, nel suo attico in una grande città mentre palleggia e pedala sopra la cyclette con il selfie della modella di turno. Provate a chiedere invece a un calciatore che si alza al mattino presto per lavoro, deve mantenere la sua famiglia, gioca in II° Categoria e magari palleggiando dentro casa rompe pure qualche vaso. Bene, ci abbiamo provato con Fabio Giliberti, portiere 35enne della Dm84 Cerveteri, un passato di tutto rispetto anche in serie D con la maglia del Ladispoli e la risposta non è tardata ad arrivare. “Certo, mi alleno, – racconta Fabio – dobbiamo farci trovare pronti anche se non c’è ancora una data certa per il ripristino dell’attività agonistica.
Purtroppo per il nostro ruolo, a differenza di un giocatore di movimento, per fare una seduta occorre spazio e non tutti hanno il proprio giardino come Villa Pamphili. Come prima cosa bisogna porre attenzione all’alimentazione ed evitare di prendere peso. Quindi, come minimo, mettersi in moto 2 o 3 volte la settimana, cercando di fare un lavoro che permetta di bruciare qualche caloria in più, come una bella corsa continua con andatura media, abbinata a gesti di mobilità arti inferiore ed ad un lavoro propedeutico per svolgere alcuni esercizi per mantenere le proprie capacità di forza esplosiva, elastica, reattiva: insomma, mantenere la gamba”. Ora veniamo alla nota dolente, tutto quello che riguarda l’aspetto puramente tecnico: ecco, noi portieri siamo completamente impossibilitati da svolgere tali esercitazioni. Alla ripresa dell’attività sarà necessario curare molto l’aspetto tecnico, così da potersi svegliare da questo letargo. Perché “i portieri sono come i pianisti, possono avere il talento più indiscusso, ma hanno bisogno di un continuo esercizio”.
Se la disciplina è tutto per chi pratica determinati sport, non ci hanno ovviamente deluso neanche i fantastici Elisa Pacchiarotti, 12 anni, vice campionessa italiana di Forme in carica e Jacopo Sampaolesi, 14 anni, vice campione italiano di Combattimento in carica dei Lions Gabbiano. “Siamo a casa ma il virus non ci potrà fermare” è lo slogan che hanno voluto lanciare attraverso il loro allenatore Alessandro Benardinelli.
“Il Taekwondo esiste da duemila anni e non sarà di certo una crisi sanitaria anche se importante e mondiale, a fermarci e ce lo dimostrano Elisa e Jacopo con i loro allenamenti casalinghi. Elisa e Jacopo seguono uno specifico allenamento quotidiano in casa, due ore al giorno si preparano facendo stretching, potenziamento, tecniche, combattimenti e forme a vuoto, ovviamente adattandosi all’ambiente casalingo mettendo in sicurezza loro stessi, familiari e mobilia”. Poi l’elogio: “hanno solo 12 e 14 ma volontà da vendere. Questo è lo spirito che tutti noi dobbiamo conservare per darci la forza di risollevarci passato questo momento”.