Cerveteri, sotto la lente di ingrandimento trasporto scolastico e raccolta rifiuti

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Intervento di derattizzazione completa
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Fratarcangeli dota il servizio di cinque mezzi nuovi. La ASV abbandona l’ATI e Camassa resta sola.

di Toni Moretti

Non vi è nessun dubbio nell’affermare che il primo organismo a denunciare irregolarità nell’appalto e nell’esecuzione dello stesso del trasporto scolastico è stata l’associazione “Mamme Etrusche” tramite il suo presidente Francesca Toto.

Francesca Toto ha a suo tempo intrapreso una lunga battaglia con la Fratarcangeli Cocco, vincitrice dell’appalto, denunciando varie irregolarità tra le quali il numero inadeguato dei mezzi messi a disposizione del servizio, la loro vetustà e l’assenza sui medesimi di elementari norme di sicurezza come per esempio la dotazione di cinture.  Francesca Toto, che verso la fine del 2017, più o meno verso Natale, si è affacciata  alla politica sostenendo di essere la coordinatrice comunale  della lista Salvini Premier per la quale ha costituito un direttivo e con la quale ha ingaggiato battaglie sulla mensa scolastica e sulla mancata pianificazione del turismo , materia della quale si ritiene una esperta, a Cerveteri, raccoglie in questi giorni i suoi frutti con la notizia che la Fratarcangeli consegna al servizio di Cerveteri cinque mezzi nuovi.

Intanto i consiglieri di opposizione Luca Piergentili e Anna Lisa Belardinelli, hanno operato una ricerca tra gli atti per stabilire che gli aumenti registrati sul trasposto scolastico che hanno fatto infuriare le famiglie, fossero in qualche modo correlati all’arrivo di questi nuovi mezzi che come sosteneva a ragione la Toto, dovevano essere presenti dalla data di inizio del servizio, anche se con tutta probabilità, gli aumenti derivano da un mancato incremento della copertura comunale dovuta ad un abbassamento delle richieste del servizio da parte delle famiglie. Un po’ come il cane che si morde la coda.

Alla luce di questi fatti, non si può fare a meno di sottolineare delle evidenti analogie, per lo meno nella genesi dell’appalto e nella seguente esecuzione dello stesso, con quello relativo alla ATI tra la ASV e la Camassa per il servizio della raccolta dei rifiuti urbani. Dice, facendo spallucce, un dirigente comunale che preferisce restare anonimo : “Due cose partite male che finiranno peggio”.

E’ fresca la notizia che la ASV lascia la ATI e la Camassa non adducendo controdeduzioni ad una sanzione di tremila e cinquecento euro comminata dal comune a contestazione di disservizi e che in  un incontro tra le parti: Camassa, Comune e Sindacati si stabilirà se la prima, la Camassa, potrà sostenere il servizio da sola fino alla fine dell’appalto, altrimenti si provvederà ad indire altra gara per la sostituzione con tutti i disagi che ne conseguiranno.