Alla faccia della lotta ai cambiamenti climatici, della salute della popolazione, dell’ambiente e del lavoro.
A seguito dell’articolo dal titolo: “La difficile uscita dal carbone”, pubblicato il 18/02/2020 dal telematico TRCGiornale.it, il Comitato S.O.L.E trasmette quanto segue:
“Il prof. Clò, esperto di energia, docente universitario, ex Ministro dell’Industria del Governo Dini, durante un seminario organizzato dall’Assomineraria, associazione che riunisce gli estrattori (di fossili) dichiara che la transizione energetica dalle fonti fossili alle fonti rinnovabili sarà estremamente difficile e per tanto sarà in qualche modo necessario subire ancora per molti anni l’utilizzo del carbone quale fonte primaria di energia.
L’esimio luminare oltre che accompagnare le sue tesi con dati a suo dire incotrovertibili (dà addirittura l’uso delle rinnovabili nel mondo nell’anno 2018 al 2%), si affida ad argomentazioni di carattere storico. “Se il, carbone ha impiegato cento anni a soppiantare la legna e il petrolio altrettanto per superare il carbone, altrettanto dovranno fare le rinnovabili per sostituire il carbone e il gas”.
Bentornati alle caverne. A parte le differenze nella evoluzione delle tecnologie rispetto a quelle viste uno o due secoli fa (siamo alla vigilia di una cambiamento che abolirà la macchina termica, tanto cara agli estrattori di fossili), come certificato dall’IPCC il mondo su cui viviamo difficilmente ci darà una pausa nelle enormi trasformazioni climatiche a cui abbiamo dato avvio. Dimezzare le emissioni di CO2 nel 2030 per azzerarle nel 2050 servirà a limitare i danni, molti dei quali sono già in corso!. A noi, esseri umani ragionevolmente convinti che la terra debba rimanere un ecosistema in grado di ospitare la nostra vita e quella dei nostri figli e nipoti, i dati dicono altro! La BP ( British Petroleum), che non certo tacciabile di essere tra gli ambientalisti antimoderni che qualcuno vede all’orizzonte, nel suo report 2019 fornisce per l’utilizzo di energia primaria da fonti rinnovabili per il 2018 un valore pari al 10,9% ( 4,1 solare + vento e 6,8 idroelettrico)Il mondo è in continuo cambiamento, il Texas dei petrolieri, dell’America di Trump (che certamente ambientalista non è), guida la nazione americana nella capacità di generazione elettrica per via eolica, prevista per il 2020 al 32% in totale.
Eccoci qua, signori! La battaglia per rallentare la transizione energetica è iniziata e le lobbies del carbone e del gas sono all’attacco. Per quanto ci riguarda a Civitavecchia il carbone a TVN entro il 2025 deve andare via, come già deciso. Le Università e gli Enti, con i finanziamenti loro forniti, ancora rilevanti nel bilancio del Paese, ancorché insufficienti, dovrebbero produrre uno sviluppo tecnologico che abbia il beneficio sociale tra gli obiettivi qualificanti della loro azione, e non adattare più o meno consapevolmente la loro attività, anche divulgativa, ai più forti poteri sul mercato. Invece è il contrario, e, volontariamente o meno, domina una commistione tra i “padroni del vapore” e gli “esperti” che (a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca) può capitare che vedano le loro attività (pubbliche e private) foraggiate dai medesimi poteri”.
Comitato S.O.L.E. – comitato.s.o.l.e@gmail.com