Vivere senza barriere: Andrea, lo sport e l’amore

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Andrea in famiglia. Foto di Fabio Renzi

Chi fa sport sogna sempre di vincere, ma Andrea con il tempo si è accorto che è molto più di quello. Aver fatto sport con passione e dedizione, è la più affilata arma che abbia mai avuto in mano, e riuscire a trasmettere questa passione è il suo sogno per il futuro.

Si è svolta pochi giorni fa a Ladispoli nella biblioteca comunale ‘Peppino Impastato’, la presentazione del libro En Garde e l’esposizione di mostra fotografica dedicata all’atleta Andrea Pellegrini. Un’occasione per conoscere una storia vincente: la forza di volontà, il potere dello sport e l’amore incondizionato. Un mix vincente. A rendere possibile l’esperienza oltre al protagonista, il genio e la passione di due professionisti, gli autori del libro: Fabio Renzi e Diana Pintus. Immagini e parole frutto di un rapporto con Andrea coltivato negli anni. Chi sono.

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Fabio Renzi presenta Andrea Pellegrini.

Fabio Renzi. E’ un fotografo documentarista con sede a Roma. Ha frequentato corsi di formazione di fotografia documentaria e reportage fotografico presso Officine fotografiche Roma. Concentra le sue ricerche personali e i suoi progetti documentaristici su tematiche sociali e antropologiche. Nel 2011 ha partecipato al progetto collettivo promosso da Officine Fotografiche “DIO ALTROVE”. Un viaggio attraverso i diversi luoghi di culto nella città di Roma, con l’obiettivo di documentare alcune comunità straniere di confessioni anche molto lontane tra loro, la cui immigrazione in Italia ha differenti ragioni storiche e sociali. Nel 2012 ha partecipato al progetto collettivo promosso Officine Fotografiche “COOPERATIVE OGGI”, con l’obiettivo di documentare le più significative cooperative: agricole, industriali, commerciali o di servizi, finalizzate all’inserimento nel mondo del lavoro di persone colpite da disagi fisici o familiari, oppure occupazionali e di impresa.

Dal 2012 lavora al progetto “EN GARDE” sul tema della disabilità, con l’obiettivo di raccontare la storia dell’atleta paralimpico Andrea Pellegrini, ripercorrendo la sua straordinaria vita sportiva e personale. Attualmente sta lavorando a diversi progetti personali.

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Andrea Pellegrini. Foto credits Fabio Renzi

Diana Pintus. Scrittrice e sceneggiatrice, dal 2013 si occupa di comunicazione sociale. Dal settembre 2014 lavora al progetto Storie Paralimpiche, tramite il quale ha costruito una rete solida di organizzazioni e istituzioni che si occupano di sport e disabilità in Italia,  Brasile e Argentina, in particolare a Roma, Buenos Aires e a Rio de Janeiro, sede delle Paralimpiadi 2016. Nel 2012 ha svolto Servizio Civile in Brasile (Foz Do Iguaçu) con il CESC Project, realizzando fra l’altro laboratori di video, giornalismo e narrazione. Nel 2013-2014 ha svolto attività con persone disabili nei Laboratori Socio – Occupazionali della Comunità Capodarco di Roma e nel 2015 con il Grupo Luar Sem Limites e con la Cooperativa Sociale Integrata Matrioska. Nel 2018 ha pubblicato il romanzo “Due Rimbalzi”, un romanzo ambientato durante le Paralimpiadi di Rio de Janeiro. Dall’incontro, nell’ambito di Storie Paralimpiche, con Andrea Pellegrini e Fabio Renzi è nato il progetto “EN GARDE”, per il quale ha scritto i testi. 

Il protagonista Andrea Pellegrini

Andrea Pellegrini è un atleta, è un simbolo dello sport, nel senso più puro del termine, quello dell’allenamento quotidiano e del gesto atletico straordinario, capace di fare la storia della Scherma e del Basket, in una carriera lunga venticinque anni. Con la prima ha partecipato a sei edizioni dei Giochi Paralimpici, vincendo complessivamente nove medaglie, di cui un oro conquistato ad Atene nel 2004. Con il secondo può vantare ventidue anni di onorata carriera nella squadra del Santa Lucia, dove tutto è cominciato nell’estate del 1992, proprio quando non l’avrebbe più creduto possibile.

Il 24 novembre 1991 Andrea ha un incidente ferroviario alla stazione di Ladispoli. Lo trasportano d’urgenza all’Aurelia Hospital, dove subisce vari interventi, ma nonostante gli ottocento punti di sutura perde una gamba. In ospedale Andrea fa la conoscenza di alcuni ragazzi che gli cambieranno la vita, aiutandolo a recuperare la speranza, consigliandogli di rivolgersi all’Istituto Santa Lucia per la riabilitazione.

Andrea è stato capace, grazie allo sport, di riprendersi la sua vita a trecentosessanta gradi. E’ un uomo convinto che le barriere fisiche non contino niente e che l’unica barriera è la capacità di accettarsi.

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Presentazione En Garde. OrticaWeb.it

“Se uno si accetta allora va incontro al futuro. È lì che nasce la forza. Questo è quello che vorrei insegnare ai ragazzi: la possibilità, grazie allo sport, di tornare a sorridere e di regalare sorrisi.” Chi fa sport sogna sempre di vincere, ma Andrea con il tempo si è accorto che è molto più di quello. Aver fatto sport con passione e dedizione, è la più affilata arma che abbia mai avuto in mano, e riuscire a trasmettere questa passione è il suo sogno per il futuro.