LADISPOLI, LA BELLEZZA DEL NATALE DEGLI ARTISTI

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C’era una volta la tradizione, che torna più bella e più viva di prima grazie all’arte

di Vito Schiavone

A grandi passi si sta avvicinando la festa più attesa dell’ anno : il Natale. É la festa delle simbologie rassicuranti, dei ricordi, della tradizione, del ritrovarsi. É una festa, diciamolo pure, identitaria: anche chi non è cristiano e addirittura chi non è credente non può restare insensibile al fascino e alla magia di un grande appuntamento, che non è solo religioso. Purtroppo l’omologazione culturale, il laicismo, l’attuale secolarizzazione e la marea montante di uno sfrenato consumismo rischiano di ridurre il Natale a occasione di puro ed effimero divertimento.

E non sono mancati tentativi e polemiche intesi a ostacolare, o quanto meno a circoscrivere in più ristretti ambiti, manifestazioni, anche all’insegna del folklore, quali recite scolastiche, presepi, rappresentazioni sceniche e canore, che rendono più gioiosa e caratterizzante la nascita del Redentore.

Diciamolo francamente: fino a qualche anno fa, anche a Ladispoli, il Natale era più sentito, partecipato, un momento di incontro e fatto di identità comunitaria. E, tanto per richiamare una celebre canzone di De Gregori, “quella sì che era una festa vera, si cominciava a pensarci tanti mesi prima “. Il bosco di Palo, con le sue essenze mediterranee, offre un magnifico sfondo ed il proscenio per la sacra rappresentazione del presepe vivente. C’è poi il Natale “istituzionale” della locale amministrazione comunale con l’ abete in piazza Rossellini e non mancano spettacoli, mostre ed incontri promossi dalle tante associazioni ladispolane.

Occorre allora riproporre il Natale approfondendo il suo vero significato, ricreando le basi per un discorso di solidarietà ed altruismo, lanciando effettivi segnali di speranza, di pace e di fratellanza. In questo senso e in questa direzione l’attività degli artisti diviene preziosa perché con la loro tecnica, il loro talento, la loro percezione della religiosità, possono istituire quel legame ideale tra tradizione, messaggi di spiritualità e gioiosità della festa riportandoci in più “spirabil aere” fuori da consumati stereotipi.

E’ stata capace di farsi interprete di questa prospettiva, salvifica ed artistica nello stesso tempo, con le sue creazioni, pittoriche e presepiali, Teresa Marrone, pugliese di origine, ma ladispolana di adozione. Poliedrica nelle sue espressioni artistiche, veramente autodidatta, genuina rappresentante dell’ U.C.A.I ( unione cattolica artisti italiani ) la Marrone esprime nelle sue opere gusto e raffinata sensibilità. Anche quest’anno ci ripropone i suoi quadri e i suoi presepi nella sala espositiva comunale di Ladispoli, che si trova nelle adiacenze di via Ancona, tra i banchi del mercato giornaliero di Ladispoli.

L’inaugurazione della mostra presepiale avrà luogo la mattina dal 24 novembre e durerà fino al 20 dicembre. Quello della Marrone si avvia a diventare un vero e proprio appuntamento da non perdere, ormai al terzo anno, coraggioso perché in un certo senso va in controtendenza e non è una solitaria “epifania” perché con lei partecipano altri artisti, impegnati, in verità, più a diffondere un vero e proprio messaggio, natalizio a tutto tondo, che a circoscriversi nella dimostrazione del loro talento.

E la sala espositiva comunale torna ad essere il fulcro di iniziative dal solido spessore, e ad essere un sicuro richiamo. Questa mostra vuol essere fedele alla nostra tradizione, ma si protende ad accogliere nuove tensioni ideali in senso culturale ed artistico.

La “saletta “ comunale, in predicato ultimamente di essere destinata ad altre funzioni, e che , negli ultimi tempi aveva sofferto di carenza di eventi e rappresentazioni, grazie alla Marrone, rinasce nuovamente come punto di qualificata frequentazione, di attrazione e convergenza per un pubblico attento e solidale.