Vertigini in medicina cinese. Un sintomo, molte cause

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Laura Vanni
Operatore tuina, istruttore
di taijiquan e qi gong

Quando parliamo di vertigini parliamo di una sensazione di disorientamento nello spazio che coinvolge il senso dell’equilibrio. Le vertigini danno alla persona una percezione di instabilità associandosi, a volte, a nausea o vomito.
Sia nella medicina occidentale che nella medicina cinese le vertigini sono considerate come un sintomo, non come una malattia vera e propria da “curare”.
Le vertigini costituiscono, in altri termini, un segnale di disarmonia da indagare piuttosto che da sedare.
In medicina occidentale le vertigini sono spesso associate ad un alterato funzionamento dell’orecchio interno anche se molti altri possono essere i fattori scatenanti e le indagini da effettuare per arrivare ad una diagnosi precisa possono essere di diverso tipo.
Le vertigini secondo la medicina cinese
La medicina cinese interpreta le vertigini come una manifestazione o sintomo che può essere associato a diversi quadri energetici di eziologia esterna o interna.
Come possibile eziologia esterna troviamo prevalentemente il vento come patogeno esterno che può penetrare nell’organismo colpendo l’orecchio, la testa e il collo. A livello di eziologia interna la situazione è, invece, più complessa ed articolata.
Eziologia interna associata alle vertigini in medicina cinese
Una prima differenziazione eziologica in tema di vertigini distingue tra:
condizione di eccesso
condizione di deficit
La differenziazione tra queste due condizioni può essere effettuata con certezza solo mediante la valutazione energetica condotta da un medico-operatore di medicina cinese ricorrendo alle tecniche tradizionali come l’osservazione della lingua e la palpazione dei polsi.
Vertigini con ronzii auricolari, confusione o dolore alla testa, fastidi alla vista o nausea
Dal punto di vista sintomatico, possiamo semplificare al massimo dicendo che un inizio repentino si associa prevalentemente ad una condizione di eccesso mentre un inizio graduale si associa prevalentemente ad una condizione di deficit. Inoltre, dal punto di vista più “tecnico” è possibile distinguere tra i quadri di eccesso e deficit in modo da poter prevedere il piano di trattamento più adeguato. Abbiamo, infatti, per esempio che:
vertigini molto gravi, in cui la persona ha la sensazione del terreno che si muove sono generalmente manifestazione di Vento di Fegato
se accompagnate da cefalea e disturbi alla vista (vista sfocata) sono tipicamente manifestazione di risalita dello Yang epatico
se associate a sensazione di pesantezza e confusione alla testa e nausea possono dipendere da un eccesso di Flegma
Sul versante del deficit, troviamo tipicamente le vertigini da deficit di Qi e/o Sangue. In questo caso si tratta di episodi di bassa intensità che si presentano soprattutto quando la persona è stanca o compie un’azione eccessivamente impegnativa e richiedente per l’energia disponibile. Tendono a ridursi con il riposo. Laddove le vertigini siano croniche e accompagnate a ronzii auricolari si è probabilmente in una condizione di deficit definita deficit dello Yin del Rene. Tutti questi quadri possono risultare incomprensibili a chi non ha conoscenza di medicina cinese ma rappresentano una vera e propria chiave per la risoluzione della “radice” che causa le vertigini stesse.
Una vertigine, tante vertigini
Alla luce di quanto visto fin qui, non esiste un solo tipo di vertigine. Questo sintomo, infatti, varia non solo per quanto riguarda il suo modo di manifestarsi (intensa o meno, concomitante o meno a stanchezza, con o senza nausea, cefalea o ronzii auricolari…) ma anche e soprattutto il quadro energetico di riferimento.
Individuare il quadro energetico del soggetto è (come sempre in medicina cinese) determinante per un trattamento energetico efficace, qualunque sia la tecnica di medicina cinese prescelta (tuina, agopuntura, qi gong, alimentazione energetica, fitoterapia). Il trattamento energetico dovrà prevedere un’azione volta a stimolare l’energia del soggetto in modo da eliminare gli eccessi energetici o – a seconda dei casi – tonificare i deficit. In alcuni casi potrà anche includere indicazioni volte a prevenire il ripresentarsi del problema stesso. La disarmonia energetica alla base delle vertigini, infatti, potrebbe essere originata da abitudini o da uno stile di vita non adeguato per il soggetto. Al di là dell’effettiva volontà (o possibilità) di cambiamento da parte del soggetto, il contributo del medico-operatore di medicina cinese è volto anche a favorire consapevolezza dello scenario energetico che potrebbe riproporre il problema in futuro.

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