Una domenica a spasso tra i rifiuti.
di Tony Moretti
Il nostro riflettore intende illuminare un episodio che non casualmente capita a Cerenova, anzi, che secondo una consuetudine sconsiderata si è ripetuto anche domenica scorsa, come puntualmente ci ha documentato fotograficamente l’amica Pamela Zompanti. C’è da dire che alle dieci del mattino di domenica, sotto le famose “torri”, note come il biglietto da visita della frazione Marina di Cerveteri, città che supera i quarantamila abitanti, insignita per la sua Necropoli Etrusca dall’Unesco, come patrimonio dell’umanità, con una amministrazione che si “sgola” per la promozione turistica del territorio con sprazzi di genialità e genuina ingenuità tanto da arrivare a tenere a battesimo “Nuove Ere” con il contributo, non si è capito ancora quanto disinteressato di Jovannotti che nella sua spiaggia ha tenuto, c’è chi giura devastandola, ma sono le solite malelingue, un concertone epocale, di fronte all’ingresso di una nota attività, che produce e vende pasta fresca e distribuisce ottima norcineria, di fronte ad un cartello che indicava il menù consigliato per il fine settimana, vi erano in bella vista e senza alcuna decenza i contenitori stracolmi di rifiuti con qualche busta di contorno sparsa per terra. Non c’è alcun dubbio che ciò aprirà la polemica già aperta sulla cattiva gestione della raccolta porta a parta con il palleggio di responsabilità ormai infinito tra l’azienda vincitrice di un appalto non ancora chiaro. Riaprirà la crociata ingaggiata dall’asserara all’ambiente Elena Gubetti e la sua attenta e fedele delegata Dell’Olio contro gli incivili dei quali non si nega l’esistenza ma una riflessione è doveroso farla: ma è possibile che tutte le parti in commedia, muniti di poteri coercitivi e sanzionatori non riescono a trovare un sistema definitivo tale da eliminare tanta inverosimile associazione di marketing tra cibo e “monnezza”?