Alessandria: le bombole saltate in aria in un cascinale di Quargnento avevano inneschi a tempo mal sincronizzati. Il Procuratore Ceri procede con le indagini.
di Antonella Scaramuzzino
Chi ha armato l’arsenale nel cascinale a Quargnento era cosciente delle conseguenze provocate dall’esplosione degli ordigni. Enrico Cieri, il Procuratore Capo che indaga sull’accaduto, non ha dubbi “attualmente il fascicolo, per i reati di crollo doloso e omicidio plurimo doloso, è aperto contro ignoti, ma chi ha attivato i timer collegati alle bombole lo aveva previsto”.
In queste ore si sta procedendo a una bonifica dell’intera area circostante l’edificio: si teme la presenza di altri inneschi nell’area sottostante la cascina, che si presenta interamente scavata.
La tragedia, avvenuta alle 2 del 5 novembre scorso, potrebbe assumere i connotati dell’attentato affondando le radici nelle diatribe familiari e nelle condizioni economiche del figlio del proprietario, Gianni Vincenti. Fioccano ipotesi sulla mancata vendita della fattoria per 750mila euro, e su eventuali risarcimenti assicurativi.