La protesta contro il presidente cileno, Sebastian Pinera si trasforma in un massacro di civili, in strada per difendere i loro diritti?
Dal Cile arriva un messaggio disperato per informare l’umanità sulla verità: “I militari a Santiago senza controllo hanno sparato a civili, a giovani manifestanti in maniera illegale, stanno torturando diverse persone in un apposito centro che hanno adibito nelle stazioni delle metropolitane. Sono scomparse molte persone e violentate delle donne. Nulla è sotto controllo. La situazione è molto grave e, specialmente nelle grandi città, i supermercati sono chiusi e ci sono militari ovunque. È iniziato tutto sabato scorso, programmato dal Governo e dall’élite del nuovo ordine mondiale, per mettere in ginocchio questo Paese”.
Il popolo cileno è unito e si sta ribellando a tanti abusi e soprusi che ha ricevuto con tasse alte, pensioni cancellate e stipendi abbassati. Prosegue la missiva: “Il popolo cileno si è alzato e ribellato pacificamente, le matrici dei disordini sono state ordite da professionisti organizzati dal governo. Un programma su un paese come il Cile che ha grandi risorse naturali. Io sono italiana ma grido onore a questo popolo che si sta risvegliando per riacquistare la libertà di parola, un modo di vivere dignitoso. Invio questo audio perché i mezzi di comunicazione tacciono e qui si continua a sparare”.
Questo è un messaggio diffuso attraverso la messagistica di Facebook nella giornata di sabato 26 ottobre 2019 e, se veritiero, denuncia una situazione difficile da ignorare. Da quanto si apprende dai media nazionali ed esteri, in Cile è in atto da 10 giorni una manifestazione contro il presidente Pìnera e negli scontri con le forze dell’ordine 17 persone sono morte e centinaia sono rimaste ferite.
Cile: I fatti ufficiali
Il pretesto scatenante è stato l’aumento del biglietto della metropolitana: i cileni, al grido de “Il Cile si è svegliato”, a Santiago sono scesi in plaza Italia e sono ancora in strada per i loro diritti. Più di un milione di persone, secondo El Pais. Non si vedeva tanta gente in rivolta contro il Governo da almeno 30 anni. Neanche quando manifestarono contro Pinochet una tale valanga umana, unita e resiliente, è mai scesa in piazza.
La rivolta di Santiago del Cile passerà alla storia: il popolo cileno chiede la cancellazione di tutte le leggi contro il popolo, l’allontanamento delle Forze dell’Ordine e la convocazione di un’assemblea costituente per chiedere una nuova Costituzione. A quale prezzo? Lo sapremo solo quando sarà possibile fare un bilancio.
In replica ai violenti giorni di proteste contro le disuguaglianze sociali, domenica è arrivata la prima risposta del presidente Pinera: “Con l’aiuto di Dio prenderemo una strada verso un Cile migliore per tutti“. Mentre i cileni continuavano a manifestare, il coprifuoco è stato revocato, come ml’aumento del biglietto della metropolitana.