RICREAZIONE A SCUOLA, SI PUÒ NEGARE?

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Ricreazione a scuola: protesta studenti

Come ‘leoni in gabbia’ fanno l’intervallo chiusi in classe, protestano gli studenti dell’Archimede-Pacinotti.

Oggi gli studenti dell’Istituto Archimede-Pacinotti di Roma non sono entrati in classe, sono restati in strada davanti ai cancelli come protesta alla decisione, non condivisa, della preside che costringe i ragazzi a passare la loro ricreazione seduti in classe.

La circolare, n°54 – protocollo n° 5571 indirizzata agli studenti e al personale docente dei plessi di via Montaione e via Vaglia: “Si comunica che, su richiesta scritta di molti docenti dei due plessi indicati, le ricreazioni, per motivi di sicurezza, si svolgeranno in classe“.

Dopo una settimana trascorsa come ‘leoni in gabbia’ gli studenti hanno deciso, non avendo riscontro delle richieste rivolte alla preside, di non entrare nell’istituto in attesa nuovamente di essere ascoltati. La strada bloccata dagli studenti ha comportato l’intervento degli agenti di Polizia, che hanno invitato i ragazzi a liberare la strada e permettere la normale viabilità.

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Ricreazione a scuola. Gli studenti restano fuori

La risposta dell’istituto è arrivata nella persona della vicepreside che, ha comunicato agli studenti di aver convocato un Consiglio disciplinare per riesaminare il provvedimento.  Ma esiste un diritto all’intervallo?

Non esiste una legge  che dice espressamente che ogni scuola deve prevedere un tempo dedicato alla ricreazione ma, l’intervallo è una decisione riservata all’autonomia scolastica. Tuttavia esiste una circolare, la C:M: 105/75 che dice: “durante l’intervallo delle lezioni, che è almeno di 10 minuti, è necessario che il personale docente di turno vigili sul comportamento degli alunni in maniera da evitare che si arrechi pregiudizio alle persone e alle cose”.Questa norma riguarda la vigilanza ma da essa si evince che un intervallo esiste.

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Ricreazione a scuola: gli studenti in strada chiedono risposte

Così come esiste un diritto alle pause per i lavoratori, anche gli studenti dopo ore di studio, hanno necessità di un momento di riposo per essere più produttivi, anche di una pausa ludica. In discussione in questo caso sono solo le modalità con le quali la ricreazione  si svolge. Il problema nasce in merito alla vigilanza necessaria a garantire l’incolumità degli studenti e della struttura.

A chi è affidato il gravoso compito? All’ Archimede-Pacinotti di Roma non ci sono guardiani, tanto da chiudere i ragazzi in aula durante l’ora in cui sarebbe invece auspicabile passassero del tempo all’aperto e in movimento. Viene da chiedere, prevenire è meglio che curare?

di Barbara Pignataro