Tassa di soggiorno: col “sì”, il Comune metterà in regola gli albergatori abusivi.
Si discuterà giovedì prossimo in consiglio comunale l’introduzione della tassa di soggiorno a Ladispoli. Maggioranza e opposizione saranno chiamati ad esprimere il loro voto su un punto che – è la stima di Palazzo Falcone – potrebbe portare alla casse del municipio circa 150mila euro ogni anno. Se da una parte i titolari delle attività ricettive del territorio sono preoccupati dal nuovo provvedimento, dall’altra il Comune pensa di procedere con l’attivazione dell’imposta portando avanti una duplice finalità: ottenere soldi direttamente dai turisti che scelgono Ladispoli per trascorrere una vacanza e nello stesso tempo regolarizzare le strutture che ancora non sono a norma. Perché in città se è vero che una cinquantina sono registrate, ce ne sarebbero altrettante, forse anche più di 70, reputate “fantasma” (presenti ad esempio su siti appositi come Booking) e che quindi già dopo l’introduzione del balzello potrebbero essere sottoposte a rigidi controlli da parte degli uffici di Palazzo Falcone con l’aiuto della Polizia locale. La conferma arriva dalla Giunta comunale. “Prima di porre sanzioni adotteremo una linea morbida e cioè invitando i proprietari di case vacanze, agriturismi e b&b a mettersi in linea con chi è registrato. Quindi l’atto che si andrà a votare potrebbe aiutare anche a disciplinare il settore”, è il commento di Claudio Aronica, assessore al Bilancio di Ladispoli.
L’incontro. In queste ore gli albergatori, molto preoccupati, hanno incontrato gli assessori Aronica e Marco Milani (al Turismo). Timori nati proprio per la folta presenza di colleghi “abusivi” che però dopo l’eventuale adozione del punto in aula potrebbero svanire. Tra le proposte quella di dimezzare la tassa di soggiorno durante il periodo invernale
Tariffe. Si discuterà naturalmente anche sulle tariffe. Alla Posta Vecchia si applicherà il massimo (5 euro) per le altre strutture il prezzo oscillerà tra i 50 centesimi e i 2 euro.